Talal Khrais (National News Agency, NNA Roma) – Prende oggi il via, a Bologna, la nuova edizione del “Terra di tutti Film Festival”, fino a domenica 10 ottobre: sette giorni, di cinema, con 24 film in sala e online. Un palco al Das (Dispositivo Arti Sperimentali) con eventi, performance artistiche, riflessioni e dibattiti su diritti umani, parità di genere, climate change, conflitti e migrazioni.
Il “Terra di Tutti Film Festival”, da quindici anni dà voce alle persone invisibili, organizzato da Cospe, ONG che lavora in 25 Paesi del mondo con progetti per lo sviluppo equo e sostenibile, e WeWorld, organizzazione con sede a Bologna e Milano, che da 50 anni difende diritti di donne, bambini e comunità locali in 25 Paesi inclusa l'Italia.
Come ogni anno le attività del Terra di Tutti Film Festival sono numerose, tra proiezioni ed eventi, riflessioni e dibattiti sui diritti umani, parità di genere, climate change, conflitti e migrazioni. "In questa edizione del festival che sta per cominciare - racconta il direttore Jonathan Ferramola - abbiamo deciso di dedicare molta attenzione ai temi ambientali e alle trasformazioni dei territori legate ai cambiamenti climatici, dal punto di osservazione delle comunità locali che dal Venezuela alla Papua Nuova Guinea, dal Mozambico alla Siberia vivono sulla loro pelle la crisi climatica in atto. Racconti di adattamenti e resistenza, di rivendicazioni e sofferenze, di riscatto e memoria. Altri tasselli fondamentali che affrontiamo sono le crisi dimenticate e irrisolte, dai 10 anni del conflitto siriano ai 20 anni da quello afghano, passando per la Striscia di Gaza, il Libano, la Bielorussia e i Saharawi. La nostra storica sessione d'apertura, dedicata a Fortezza Europa, raccoglierà storie di migrazioni, accoglienza e solidarietà sui due lati del Mediterraneo. Insomma, un giro del mondo in 24 film ricco di voci invisibili ma potenti, che cerchiamo di rilanciare e diffonde re con sempre maggiore forza e determinazione".
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