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Bologna - Presidente dell’Iraq all’Università

Assadakah News Agency - “La presenza del Presidente della Repubblica dell'Iraq, Abdul Latif Rashid, segna un notevole passo in avanti nel nostro impegno per rafforzare i legami tra l'Iraq e l'Italia”. È quanto affermato dalla Prorettrice per le relazioni internazionali dell’Università di Bologna, Raffaella Campaner, il 13 giugno, nel suo saluto di benvenuto al Presidente dell’Iraq in visita all’Alma Mater.

“L'Università di Bologna ritiene convintamente che le relazioni internazionali siano una dimensione essenziale di tutte le sue attività, in tutte le loro direzioni: non possiamo non ricordare che il nostro Ateneo è internazionale per vocazione, e promuove l'interazione con studiosi e studenti internazionali come parte integrante della didattica e dell'apprendimento, di importanti lavori di ricerca e di strategie efficaci nell'impegno sociale” ha detto la Prorettrice Campaner sottolineando che “l'Università di Bologna ha collaborato e sta collaborando con istituzioni accademiche irachene”.

Il Presidente iracheno ha ricevuto inoltre, dalle mani del Rettore Giovanni Molari, il Sigillum d’Argento dell’Università di Bologna. Il riconoscimento è stato consegnato al termine di un incontro nella Sala VIII Centenario del Rettorato dell’Alma Mater.

La Prorettrice per le Relazioni internazionali, Raffaella Campaner, ha poi presentato i progetti dell’Università di Bologna in Iraq e le prospettive per avviare nuove collaborazioni sul fronte della formazione e della ricerca. Erano presenti in sala anche alcuni studenti iracheni iscritti all’Alma Mater.

Nel corso degli ultimi anni l’Università di Bologna ha avviato importanti attività in collaborazione con università irachene. A partire dal 2016 sono stati realizzati diversi progetti di cooperazione allo sviluppo e di capacity building, e sono stati avviati progetti di mobilità per docenti e studenti.

L’Alma Mater ha coordinato il progetto Erasmus+ WALADU, che ha contribuito alla ricostruzione dell’offerta accademica irachena attraverso il supporto alla modernizzazione di corsi di studio in archeologia e storia antica e ha posto le basi per collaborazioni internazionali tra Iraq e Europa; il progetto EDUU, finanziato sotto il framework EuropeAid, pensato per rafforzare il pluralismo della società civile irachena attraverso attività di formazione e ricerca archeologica sul campo, realizzata in particolare nello scavo archeologico di Ninive con il supporto e la collaborazione dell'Università di Mosul; e il progetto Erasmus+ BANUU, pensato per migliorare le opportunità di lavoro degli studenti in ambito umanistico in Iraq, attraverso la creazione di nuovi percorsi di cooperazione tra le università e gli attori pubblico-privati. A questi si aggiunge il progetto Erasmus+ INsPIRE, di cui l'Alma Mater è partner, che mira a rafforzare la capacità istituzionale delle università e la qualità del sistema di istruzione superiore attraverso la rivitalizzazione della vita accademica e della ricerca scientifica.

Bologna è la seconda e ultima tappa della visita di Stato in Italia del Presidente Abdul Latif Rashid, che nei giorni scorsi ha incontrato a Roma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo l’incontro nel Rettorato dell’Alma Mater, il Presidente Rashid ha partecipato all’inaugurazione della mostra “Gli Assiri all’ombra delle Due Torri. Un mattone iscritto della ziggurat di Kalkhu in Iraq e gli scavi della Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive”, che sarà visibile dal 14 giugno al 17 settembre nella Sala del Lapidario del Museo Civico Medievale del Settore Musei Civici Bologna.

La mostra è curata da Nicolò Marchetti, archeologo e professore al Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, e promossa da Settore Musei Civici Bologna, Musei Civici d’Arte Antica, King Abdulaziz Chair for Islamic Studies, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive.

In occasione dell’inaugurazione, è stato riconsegnato al Presidente Abdul Latif Rashid un oggetto mesopotamico sequestrato in Italia da parte del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Si tratta di un mattone cotto del re assiro Salmanassar III (858-824 a.C.) con un’iscrizione cuneiforme che ne rivela la sicura provenienza dalla ziggurat (tempio-torre a gradoni) dell’antica Kalkhu (moderna Nimrud), la prima capitale dell’impero neoassiro, distrutta nel 2016 dall’iconoclastia dell’ISIS.

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