
Patrizia Boi (Assadakah News) - Ci sono momenti in cui la storia si fa presente, in cui le parole di un tempo lontano tornano a vibrare con forza nell’aria, e le idee di uomini straordinari si riaccendono come fiaccole capaci di illuminare il cammino del presente.
La sera del 28 febbraio 2025, presso l’Ambasciata dello Stato Plurinazionale della Bolivia presso la Santa Sede, questo miracolo si è compiuto ancora una volta. La presentazione del libro "El legado de Simón Bolívar: El corazón rebelde de América Latina" è stata un’esperienza collettiva, un tributo vibrante a uno degli uomini più straordinari della storia latinoamericana.
L’ambasciatrice della Bolivia presso la Santa Sede, S.E. Teresa Susana Subieta Serrano, ha accolto gli ospiti con parole che hanno evocato la grandezza di Bolívar, ricordando come il suo sogno di unità e giustizia risuoni ancora oggi nelle sfide contemporanee dell’America Latina. La serata è proseguita con la proiezione di un video dedicato al Bicentenario della Bolivia, un viaggio visivo che ha restituito con intensità il senso di una lotta ancora viva, di una memoria collettiva che non si spegne.
La presenza di figure di spicco del panorama diplomatico e culturale ha arricchito il dibattito, dando voce a diverse prospettive sulla figura del Libertador. Tra loro, S.E. Franklin Mauricio Zeltzer Malpica, Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso la Santa Sede, e S.E. Marilyn Di Luca, Ambasciatrice della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso la FAO, hanno sottolineato il valore della cooperazione latinoamericana e la necessità di mantenere vivo il pensiero bolivariano.
S.E. Sonia Brito Sandoval, ex ambasciatrice della Bolivia in Italia, ha portato il suo prezioso contributo, unendo passato e presente con un’analisi profonda dell’impatto di Bolívar sulle politiche attuali.
L’autrice dell’opera, Maddalena Celano, ha offerto una riflessione appassionata, riportando alla luce il carattere indomito di Bolívar, il suo sogno di una patria grande, libera e unita. Le sue parole hanno dipinto un ritratto vivido del Libertador: non solo condottiero e stratega, ma anche pensatore, uomo di cultura, visionario che sognava un continente emancipato dall’oppressione coloniale. La Celano ha saputo intrecciare storia e attualità, mostrando come l’eredità di Bolívar sia ancora oggi una bussola per chi crede nella giustizia sociale e nella sovranità dei popoli.
A impreziosire la serata, il contributo di Mario Michelle Pascale, editore della Casa Editorial Pascale, che ha evidenziato il valore storico e culturale del libro, riconoscendolo come un’opera fondamentale per chiunque voglia comprendere le radici e il futuro dell’America Latina.
Ma è stata la musica a sigillare il senso profondo dell’evento. Il gruppo Pujllay ha donato al pubblico un momento di pura emozione, portando con le sue melodie l’anima pulsante dell’America Latina nella sala. Il suono delle corde e dei tamburi ha risvegliato un’energia antica, un battito collettivo che ha unito i presenti in un’onda di passione e identità condivisa.
S.E. Teresa Subieta accoglie il gruppo Pujllay, al centro l'Ambasciatrice di Cuba S.E. Mirta Granda Averhoff con la Poetessa Veronica Paredes, autrice di tutti i video
Erano inoltre presenti gli Ambasciatori presso la Santa Sede dei seguenti paesi: Colombia, nella persona di S.E. Jorge Mario Eastman Robledo, Messico nella persona di S.E. Alberto Medardo Barranco Chavarría, Honduras nella persona di S.E. Reniery Augusto Jiménez Dubón e Haiti, nella persona di S.E. Jean Jude Piquant.
S.E. Teresa Susana Subieta Serrano è stata naturalmente l'anima della serata per la sua grande capacità organizzativa, che ha reso possibile un evento di tale rilievo, che si è concluso con il solito rinfresco boliviano preparato con cura alla modalità tradizionale.
La serata è stata organizzata anche per salutare S.E. Sonia Brito Sandoval, ex Ambasciatrice della Bolivia in Italia, che ritorna in Bolivia dopo aver fornito il suo prezioso contributo per il quale ha ricevuto una onorificenza importante anche dal Ministro degli Esteri Russo, Lavrov.

Naturalmente non potevano mancare S.E. Mirta Granda Averhoff, Ambasciatrice di Cuba in Italia, e a S.E. René Juan Mujica Cantelar, Ambasciatore di Cuba presso la Santa Sede, che sono sempre disponibili a queste collaborazioni in comune. La loro presenza ha sottolineato l'importanza delle relazioni culturali e diplomatiche tra i Paesi latino-americani, rafforzando i legami di amicizia e collaborazione.
La serata si è conclusa tra applausi e riflessioni, con il sentimento unanime che il pensiero di Bolívar non appartenga al passato, ma sia un’eredità viva, un fuoco che ancora arde nel cuore ribelle dell’America Latina. In un tempo in cui il mondo si interroga su diritti, indipendenza e sovranità, il messaggio del Libertador continua a essere una guida per chi crede nella libertà e nella dignità dei popoli. E quella sera, a Roma, il suo spirito ha trovato nuova voce, tra le pagine di un libro e le note di una melodia senza tempo.
Simón Bolívar

Simón Bolívar (1783-1830) è una delle figure più iconiche della storia dell’America Latina. Conosciuto come El Libertador, fu il principale artefice dell’indipendenza di diversi paesi sudamericani dal dominio coloniale spagnolo. La sua eredità non si limita alla liberazione politica, ma si estende alla concezione di un’identità latinoamericana unita e alla lotta per un sistema politico stabile e giusto.
Bolívar nacque a Caracas, nel Vicereame della Nuova Granada (oggi Venezuela), in una famiglia aristocratica creola. Educato in Europa, entrò in contatto con le idee dell’Illuminismo e con le esperienze rivoluzionarie francese e statunitense. Quando tornò in Venezuela, trovò una società in fermento, pronta a sfidare il dominio spagnolo.

Dopo il fallimento dei primi tentativi di indipendenza tra il 1810 e il 1812, Bolívar prese il comando delle forze patriottiche e lanciò una serie di campagne militari che cambiarono il destino del continente. Tra le sue vittorie più significative si ricordano:
La Campagna Ammirabile (1813): una marcia trionfale che portò alla liberazione del Venezuela.
La Battaglia di Boyacá (1819): che sancì l’indipendenza della Nuova Granada (oggi Colombia).
La Battaglia di Carabobo (1821): decisiva per la liberazione del Venezuela.
La Battaglia di Pichincha (1822): che assicurò l’indipendenza dell’Ecuador.
La Battaglia di Junín e Ayacucho (1824): che consolidò l’indipendenza del Perù e segnò la fine del dominio spagnolo in Sud America.

Il Sogno dell’Unità Latinoamericana
Oltre a essere un brillante stratega militare, Bolívar era un pensatore politico visionario. Nel Congresso di Angostura (1819) delineò il suo progetto politico per la Grande Colombia, uno stato federale che avrebbe dovuto unire Venezuela, Colombia, Ecuador e Panama. Credeva fermamente nella necessità di un governo forte e centralizzato per garantire stabilità e progresso ai nuovi stati indipendenti.
Nel Congresso di Panamá (1826) tentò di creare una confederazione di nazioni latinoamericane, seguendo l’ideale di una grande patria comune. Tuttavia, il suo sogno fu ostacolato da divisioni interne, rivalità regionali e dall’opposizione di élite locali più interessate al potere individuale che alla costruzione di una federazione.

Declino e l’Eredità
Negli ultimi anni della sua vita, Bolívar affrontò un crescente isolamento politico. Dopo aver rinunciato alla presidenza della Grande Colombia nel 1830, si ritirò nella città di Santa Marta, dove morì il 17 dicembre dello stesso anno, amareggiato per il fallimento della sua visione di unità continentale.
Nonostante le difficoltà incontrate, il suo lascito rimane indelebile. Bolívar non solo liberò una vasta porzione del continente, ma ispirò generazioni di leader e movimenti politici, dai governi progressisti latinoamericani del XX e XXI secolo fino alle attuali lotte per l’indipendenza economica e la sovranità regionale. Simón Bolívar non è solo un eroe nazionale, ma il simbolo della lotta per la libertà e dell’identità latinoamericana. Il suo pensiero politico e il suo impegno per l’unità continuano a influenzare la storia del continente. La sua eredità risuona ancora oggi nei discorsi e nelle politiche di chi cerca un’America Latina indipendente, giusta e solidale.
Galleria Fotografica dell'evento realizzata dalla Poetessa Veronica Paredes:
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