Letizia Leonardi (Assadakah Roma News) -
L'artista, compositore armeno lituano, Andrius Harutyunyan, selezionato con un concorso pubblico, quest'anno rappresenterà l'Armenia alla Biennale Internazionale d'Arte contemporanea di Venezia. Il Padiglione della Repubblica d'Armenia, alla cinquantanovesima edizione del prestigioso Festival, presenta il progetto “Gharib”, curato da Arayk Khzmalyan, con il patrocinio del Ministero della Cultura, Educazione e Scienza di Yerevan. Il progetto prevede anche la pubblicazione del libro "Gharib" e di un libretto omonimo. Gharīb rappresenta una forma di dissonanza con la comprensione del tempo, del ritmo e della sintonia influenzata dall'Occidente. Emerge una particolare partitura musicale, con voci degli inascoltati e degli scomparsi. L'inaugurazione ufficiale del padiglione armeno è avvenuta il 21 aprile con la partecipazione del Vice Ministro dell'Istruzione e della Scienza Ara Khzmalyan e del capo del Dipartimento per i beni culturali e l'artigianato popolare Astghik Marabyan. La cinquantanovesima edizione della Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea di Venezia, che ha aperto oggi i battenti con una solenne inaugurazione vede, insieme a quelli armeni, la partecipazione di numerosi artisti che rappresentano la creatività di circa 80 Paesi. Questo notissimo e apprezzatissimo evento, che si tiene ogni due anni, resterà aperto al pubblico fino al 27 novembre. L'Armenia non è la prima volta che partecipa con i propri artisti a questo Festival e, ancora una volta, si cementano il legame e le affinità storico-artistiche tra l'Armenia e l'Italia. Nel 2019 Il Padiglione Nazionale Armeno era stato curato dalla critica d'arte e studiosa femminista armena Susanna Gyulamiryan. Due anni prima, nel 2017, il padiglione armeno con gli artisti Rafael Megall, Jean Poghosyan e Miro Persolja si è aggiudicato il premio "Leone d'Oro".
Quest'anno gli elementi principali dell'artista armeno, rappresentati da diverse opere, sono il suono e la musica. Il progetto "Gharib" traccia infatti un viaggio immaginario, studiando uno strato culturale diffuso in Medio Oriente, rivelando gli sviluppi ad ampio raggio della sua modernità come idea comune di diverse aree geografiche, culture e storie. "Gharib" definisce una modalità di esistenza simultanea di appartenenza, di alienazione, che è al di fuori dell'immaginario occidentale, percepita come dissonante con le percezioni armoniche del tempo, del ritmo e dello spazio.
Il commissario del padiglione armeno è il viceministro dell'Istruzione, della scienza, della cultura e dello sport Ara Khzmalyan mentre i coordinatori del progetto sono Ani Davidyan ed Elena Sorokina.
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