Chiara Cavalieri (Assadakah News)11 febbraio 2025 – Il Qatar realizzerà un padiglione nazionale permanente ai Giardini della Biennale di Venezia, rafforzando così la sua presenza nel panorama culturale e artistico internazionale. L’annuncio è stato accolto con entusiasmo dal Presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, il quale ha sottolineato il legame storico tra Venezia e il mondo arabo:
"Venezia è l'unica città europea ad avere, sin dall'anno Mille, un nome in arabo, Bunduqiyyah, a dimostrazione del ricco incrocio di lingue ed etnie che qui hanno sempre trovato accoglienza. Nello spirito della curiosità, dell'esplorazione e dei sinceri scambi tra popoli che caratterizzano Venezia e la sua Biennale, desidero dare il benvenuto al Qatar nei nostri Giardini, come potente fonte globale di creatività e comprensione tra diverse culture."
![Pietrangelo Buttafuoco presidente della Biennale con Chiara Cavalieri (Assadakah)](https://static.wixstatic.com/media/153ca0_1349e4d8abc1439a93744dc494b2066a~mv2.jpg/v1/fill/w_960,h_640,al_c,q_85,enc_avif,quality_auto/153ca0_1349e4d8abc1439a93744dc494b2066a~mv2.jpg)
Il nuovo Padiglione del Qatar sorgerà in una posizione centrale, accanto all’iconico Padiglione Stirling, e debutterà ufficialmente nel maggio 2025 durante la 19ª Mostra Internazionale di Architettura. L’evento inaugurale sarà l’installazione Community Centre, firmata dall’architetto pakistana Yasmeen Lari.
L’opera sarà parte della mostra Beyti Beytak. My home is your home. La mia casa è la tua casa., esposta sia ai Giardini che presso ACP-Palazzo Franchetti. Il tema della Biennale Architettura 2025 esplorerà il concetto di ospitalità e il modo in cui le tradizioni di accoglienza si riflettono nell’architettura contemporanea e nei paesaggi del Medio Oriente, Nord Africa e Asia meridionale (MENASA).
La mostra renderà omaggio ad architetti e intellettuali innovativi, presentando le opere di oltre 20 architetti moderni e contemporanei della regione MENASA, alcuni dei quali esporranno per la prima volta a Venezia.
Venezia, la più orientale delle città: un legame storico con il mondo islamico
Venezia divenne una grande repubblica marinara soprattutto grazie alle sue relazioni con l’Oriente. Il mondo veneziano e quello islamico si incontrarono lungo le vie della seta e delle spezie, intensificando i loro contatti commerciali.
![](https://static.wixstatic.com/media/153ca0_d311bf2a13d24bfb955f02bf08f8a695~mv2.jpg/v1/fill/w_933,h_1160,al_c,q_85,enc_avif,quality_auto/153ca0_d311bf2a13d24bfb955f02bf08f8a695~mv2.jpg)
La Serenissima fu l’unica potenza europea a mantenere nei confronti del mondo islamico un approccio paritario, anche in campo filosofico e scientifico, negli scambi culturali e nel settore delle arti. La leggenda narra che uno degli incontri più significativi tra Venezia e il mondo arabo avvenne con la traslazione del corpo di San Marco da Alessandria d’Egitto a Venezia, un evento collegato al doge Giustiniano Partecipazio (827-829).
Durante la Prima Crociata, Venezia costruì fondaci a Gerusalemme, Alessandria, Aleppo, Damasco e Il Cairo, facilitando le operazioni commerciali. Alla fine del dominio ottomano, concesse ai Turchi un fondaco sul Canal Grande, ancora oggi ammirato per la sua bellezza architettonica.
Venezia divenne un punto di riferimento per l’importazione in Europa di sete, velluti, tappeti e oggetti intarsiati d’oro e d’argento. L’influenza del mondo islamico fu determinante anche nello sviluppo dell’industria vetraria veneziana, in particolare per la tecnica della decorazione a smalto su vetro.
Per secoli, a Venezia si studiarono le lingue orientali, come il turco, l’arabo e il persiano, una tradizione ancora viva. L’editoria veneziana ebbe un ruolo cruciale: il Corano fu stampato per la prima volta a Venezia nel 1538 da Paganino Paganini e oggi è conservato nella Biblioteca di San Francesco della Vigna.
![Il Sacro Corano](https://static.wixstatic.com/media/153ca0_99479256c7a24ade88f1b1f8c12a2bc6~mv2.jpg/v1/fill/w_724,h_1159,al_c,q_85,enc_avif,quality_auto/153ca0_99479256c7a24ade88f1b1f8c12a2bc6~mv2.jpg)
L’inaugurazione del Padiglione del Qatar alla Biennale 2025 si inserisce dunque in un dialogo storico tra Venezia e il mondo islamico, confermando la città lagunare come ponte tra Occidente e Oriente, un luogo di scambio e di reciproca contaminazione culturale.
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