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Immagine del redattoreroberto roggero

Berlino e Parigi: “In Namibia e Rwanda fu genocidio”

(Redazione Assadakah) – La Germania ha riconosciuto, oggi, di aver commesso un genocidio contro le popolazioni Herero e Nama in quella che è oggi la Namibia, durante l'era coloniale, tra il 1904 e il 1908. Passati più di 100 anni, Berlino, riconosce le atrocità commesse contro quelle popolazioni promettendo oltre un miliardo di euro per lo sviluppo: “Come gesto per il riconoscimento delle sofferenze enormi inflitte alle vittime, vogliamo sostenere la Namibia e i discendenti delle vittime con un programma significativo di 1,1 miliardi di euro per la ricostruzione e lo sviluppo” - ha detto il ministro degli Esteri, Heiko Maas - “Sono felice che sia stato possibile raggiungere un accordo con la Namibia su come affrontare insieme il capitolo più buio della nostra storia comune”.

La notizia arriva dopo che rappresentanti dei governi dei due Paesi, con il coinvolgimento degli Herero e dei Nama, hanno raggiunto un accordo su una dichiarazione politica dopo quasi sei anni di negoziati, ma il documento deve essere ancora firmato e in passato non sono mancate contestazioni da parte dei due gruppi etnici con denunce di quella che è stata considerata come una campagna pubblicitaria del governo tedesco. Come parte dell'accordo, il governo tedesco prevede il riconoscimento del genocidio. I numeri dello sterminio parlano, secondo gli storici, di circa 65.000 delle 85.000 persone della comunità Herero uccise e di almeno 10.000 delle 20.000 dei Nama. “Il riconoscimento della colpa e la nostra richiesta di scuse è un passo importante per accettare questi crimini e - ha detto Maas - definire il futuro insieme”.

Il presidente francese Macron riconosce a sua volta la responsabilità della Francia nel genocidio in Ruanda. “La Francia ha fatto prevalere per troppo tempo il silenzio sull'esame della verità rispetto al genocidio del 1994 in Rwanda” - ha detto Emmanuel Macron, nel corso dell'atteso discorso a Kigali. La visita di Macron a Kigali è volta a riconciliare la Francia con il Rwanda, dopo oltre 25 anni di tensioni legate al ruolo svolto da Parigi in questa immane tragedia. “Questo percorso di riconoscimento, attraverso i nostri debiti, i nostri doni, ci offre la speranza di uscire da questa notte e di camminare nuovamente insieme. Su questo cammino - ha proseguito Macron - solo coloro che hanno attraversato la notte possono, forse, perdonare, farci il dono di perdonarci”.

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