La musica può fare molto per colmare il vuoto educativo e sociale che ha coinvolto ragazzi e adulti, senza distinzioni, a causa del coronavirus. Per questo la Fondazione World Youth Orchestra - con la sua ensemble che coinvolge ogni anno circa 100 giovani musicisti di talento, provenienti da tutto il mondo, per diffondere un messaggio di pace - ha deciso di tornare in Libano con il progetto WYO4CHILDREN. L’iniziativa è stata realizzata grazie al sostegno della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele. A beneficiarne, a partire da marzo 2021, sono sei giovani studenti di violino dai sette ai quattordici anni con alle spalle storie difficili, che di recente sono stati costretti a interrompere la formazione musicale per le difficoltà economiche e le restrizioni legate al coronavirus.
Abbiamo chiesto al Maestro Damiano Giuranna, fondatore e direttore musicale della WYO, di parlarci del progetto, delle precedenti esperienze in Libano e dei programmi futuri.
Perché avete scelto di tornare in Libano in un anno così difficile?
"Il Libano è un paese che amiamo molto. Proprio perché adesso vive un periodo così difficile, abbiamo pensato di tornare per portare il nostro piccolo contributo con il progetto WYO4CHILDREN, sostenuto dalla Fondazione Cultura e Arte".
Per la World Youth Orchestra non è la prima volta nel Paese. Cosa vi hanno lasciato le esperienze precedenti?
"Siamo stati due anni fa in Libano, ma avevamo avuto già alcuni giovani musicisti libanesi all'interno dell'Orchestra. Uno di loro, Mario Rahi, è stato uno dei miei migliori concertmaster. Il nostro rapporto con il Libano è stato sempre intenso. Si tratta di un Paese che rappresenta un punto importante di interscambio culturale nel Mediterraneo".
Avete intenzione di continuare ad essere presenti anche in futuro in Medio Oriente con nuove iniziative e concerti dal vivo?
"Il Medio Oriente è il cuore del mondo e noi vogliamo avere cura del cuore del mondo. Per questo siamo molto interessati, visti i tanti contatti e i molti progetti già svolti, a continuare le nostre iniziative in collaborazione con i partner di tutti quei territori. La musica e l'educazione musicale possono dare linfa vitale a sentimenti e nuove idee ispirate alla fratellanza".
In che modo la musica può contribuire a diffondere un messaggio di pace e fratellanza tra i popoli?
"La musica, come scriveva Platone, parla la stessa lingua dell'anima e ha le stesse caratteristiche etiche dell'anima. Per questo, attraverso il linguaggio effimero della musica, che tanto tocca l'interiorità umana, credo si possa operare affinché i sentimenti diventino ideali. E, attraverso gli ideali, possono maturare in ogni uomo idee concrete sull'etica della pace e della fratellanza".
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