Laura Allegrini - Sono passati 4 anni, ma a me sembra molto di più. Non ero molto distante quando ci fu l'esplosione, e mentre io credevo fosse terremoto, per i libanesi accanto a me era tutto più chiaro, gridarono “Bombe!”.
Il cielo si colorò di rosso, giallo, di rosa e qualcosa di pungente mi arrivò alla gola. Tanti morti. Troppi. E feriti gravi. La città di Beirut era stata sventrata.
Quello che mi colpi di più fu la rete di solidarietà che si mosse anche fra i libanesi che vennero dal nord e dal sud per aiutare a ripulire le vie di Beirut. E quello che mi colpisce ancora, è che le famiglie non abbiano avuto giustizia.
Ne scrissi poi una poesia e dopo un anno la inviai ad un concorso letterario italiano: "Beirut, 4 Agosto 2020 - Dopo l'esplosione" è arrivata Finalista al Premio Letterario Internazionale “Napoli Cultural Classic” nel 2021. (link video: https://www.youtube.com/watch?v=0t2cUHcj4mI).
Tante volte ho pensato di recitarla, registrarla e metterla in rete, ma mi si spezzava continuamente la voce, e un groppo alla gola mi scoraggiava.
Quell'evento aveva scavato in me un dolore profondo, da cui non riuscivo ad uscire. La nostalgia del Libano che sentivo da che ho dovuto lasciarlo era, ed è, incommensurabile.
In questi lunghi 4 anni, ho potuto curare anche le mie ferite e pochi giorni fa ho voluto tentare di nuovo, e quello che ho postato sul mio canale Youtube ne è il risultato. Ora posso tornare in Libano, il mio amore, che non ho dimenticato.
Mentre il Libano celebra il quarto anno dalla devastante esplosione del porto di Beirut, la coordinatrice speciale delle Nazioni Unite per il Libano, Jeanine Hennis-Plasschaert, ha incontrato le famiglie di alcune delle vittime.
Le famiglie hanno condiviso le loro storie di questa tragedia senza precedenti che ha decimato vite, famiglie e case. Hanno raccontato la loro ricerca della verità, della giustizia e della responsabilità, finora invano, negli ultimi quattro anni. Con l'indagine sull'esplosione bloccata, loro e tanti altri sono rimasti con il desiderio che fosse resa giustizia. La tragedia dell’esplosione del porto di Beirut ha avuto eco in tutto il mondo.
È doloroso vederli nuovamente vittime del fallimento, finora, nel garantire la giustizia. Francamente, la totale mancanza di responsabilità per un tale disastro causato dall’uomo è sconcertante. Ci si aspetterebbe che le autorità interessate lavorino instancabilmente per eliminare tutte le barriere, strutturali o politiche, ma sta accadendo il contrario.
In questo contesto, il Coordinatore speciale ha ribadito l’appello del segretario generale delle Nazioni Unite per un’indagine imparziale, approfondita e trasparente per garantire verità, giustizia e responsabilità. Ha inoltre sottolineato l'importanza di un sistema giudiziario indipendente e ben funzionante, insieme ad altre istituzioni statali competenti ed efficaci.
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