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Santa Sede - Il Papa incontra i familiari delle vittime del porto di Beirut





 

Elisabetta Pamela Petrolati (Assadakah News) - Profonda emozione durante l’udienza di oggi, 26 agosto, nel Palazzo apostolico. Papa Francesco ha ricevuto i familiari delle vittime dell’esplosione al porto di Beirut del 2020. A breve distanza dalla ricorrenza dai quattro anni della tragedia, avvenuta il 4 agosto 2020, il Pontefice ha espresso parole di vicinanza e sostegno al dolore dei familari delle vittime. Il tragico incidente che devastò il porto di Beirut e parte della città, a causa dell’esplosione di 2750 tonnellate di nitrato di ammonio, costò la vita a 235 persone, causò 6500 feriti, 300mila sfollati e circa 3 miliardi di danni. Il papa ha ricordato che il Libano è un progetto di pace, una terra dove comunità diverse convivono anteponendo l’interesse generale a quello particolare. Si è sentitamente unito al dolore e allo sdegno delle famiglie delle persone rimaste uccise in merito a una giustizia che ancora non arriva. “Con voi chiedo verità e giustizia, che non è arrivata: verità e giustizia - ha detto papa Francesco. - Tutti sappiamo che la questione è complicata e spinosa e che pesano su di essa poteri e interessi contrastanti. Ma la verità e la giustizia devono prevalere su tutto. Sono passati quattro anni; il popolo libanese, e voi per primi, avete diritto a parole e fatti che dimostrino responsabilità e trasparenza”. “Si tratta prima di tutto di una visita di ringraziamento” - ha riferito il dottor Nazih el-Adem, che ha perso una figlia durante l’esplosione. “Ogni anno, alla data del dramma, in occasione della preghiera dell’Angelus, il Pontefice - ha proseguito - ricorda questo crimine e chiede che la giustizia segua il suo corso; non potevamo che ringraziarlo personalmente”. Il dottor Adem, a nome della delegazione, ha sottolineato la necessità che la classe politica non intralci e ostacoli le indagini finalizzate all’individuazione dei responsabili dell’esplosione, affermando che verrà proseguita la lotta contro l’impunità per l’affermazione della legge.

Il Papa ha espresso le sue considerazioni sulla guerra ritenendola sempre un fallimento della politica e dell’umanità. “Con voi - ha aggiunto il Pontefice - sento il dolore di vedere ancora, ogni giorno, morire tanti innocenti, a causa della guerra nella vostra regione, in Palestina, in Israele, e il Libano ne paga il prezzo”.

La delegazione era composta di circa venti persone accompagnate da figure ecclesiastiche di rilievo della comunità cristiana libanese. Al termine dell’udienza privata, la delegazione ha partecipato alla messa di suffragio per  le vittime celebrata dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede. La visita e l’udienza hanno avuto un carattere di sostegno spirituale da parte del Papa e di tutta la comunità pastorale ed è indubbio che tale incontro darà maggiore visibilità alla causa di richiesta di giustizia avanzata dalle famiglie colpite dalla tragedia.

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