Assadakah Beirut - E’ stata una strage, un bombardamento notturno senza alcun preavviso e senza via di scampo. Una troupe di RaiNews24 ha assistito all’estrazione di due cadaveri dalle macerie di un edificio, e ha intervistato uno dei testimoni oculari, il quale ha riferito che sotto le rovine si trova ancora il corpo della piccola nipote di soli sei anni, insieme al padre.
La zona colpita è il quartiere di Jenyah, a Beirut, tradizionalmente al di fuori della diretta sfera di influenza di Hezbollah, segno evidente che la folle guerra scatenata dal governo sionista israeliano non è “diretta esclusivamente contro Hezbollah e non contro la popolazione civile libanese”. Una menzogna senza vergogna, come ormai è abitudone dei criminali che governano lo stato ebraico. Il governo Netanyahu ha mostrato ancora una volta, come se fosse necessario, che ha le più serie intenzioni di sterminare la popolazione palestinese, dove pare che sotto ogni palazzo ci sia un comando di Hamas, e quella libanese, nonché probabilmente quella siriana, poiché sono elementi di “disturbo” per la realizzazione del ridicolo progetto di un Israele dall’Eufrate al Nilo.
La zona centrale di Jenyah, dove sorgevano cinque palazzi con le relative famiglie, oggi è una spianata di macerie fumanti, sotto le quali si trovano i corpi di civili innocenti, vittime della pazzia. Le bombe e i missili israeliani hanno sfiorato di poche decine di metri il più grande ospedale pubblico di Beirut, il Centro Rafiq Hariri.
Nella zona sud di Beirut, un altro ospedale civile, il Sahel, è stato necessariamente evacuato, e i medici hanno chiamato la stampa internazionale perché gli inviati vedessero con i loro occhi lo sfacelo e il disastro causato. Il motivo sta nel fatto che l’intelligence israeliana avrebbe accusato i responsabili dell’ospedale di custodire “il tesoro di Hassan Nasrallah”, il leader di Hezbollah ucciso recentemente insieme ad altre figure dui riferimento dell’organizzazione: centinaia di milioni di dollari nascosti nei sotterranei del Centro Medico Sahel. Il direttore dell’ospedale ha personalmente scortato i giornalisti in tutti gli ambienti dell’ospedale, sotterranei compresi, per dimostrare che non vi è nulla di nascosto, tanto meno un tesoro di centinaia di milioni di dollari.
“Diversi dipendenti dell’ospedale hanno perso la propria casa, e hanno trovato rifugio qui nell’ospedale” – ha raccontato uno dei medici – “in alcune stanze del pronto soccorso senza degenti hanno potuto sistemare le loro brandine e le poche cose recuperate”.
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