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Beirut - Arrivati gli aiuti dalla Fondazione Giovanni Paolo II

Immagine del redattore: Elisabetta PetrolatiElisabetta Petrolati

Aggiornamento: 23 mar


Elisabetta Pamela Petrolati (Assadakah News) - Sono arrivati a Beirut, dalla Fondazione Giovanni Paolo II, 24 pallet di forniture elettromedicali donate da Esaote, azienda leader mondiale di sitemi diagnostici.

La onlus per la cooperzione internazionale creata  dalla diocesi della Toscana, fra le sofferenze della guerra, ha da poco fatto arrivare un carico di apparecchi medici destinati a ospedali e centri sanitari di Libano e Siria: 600 dispositivi che comprendono apparati di radiologia, strumenti per il supporto respiratorio e misuratori clinici.

Un volo speciale del 14° Stormo dell’Aeronautica Militare è partito da Pratica di Mare, su concessione del Ministero della Difesa, e ha trasportato gli imballaggi sanitari atterrando in Libano.

Le forniture elettromedicali saranno distribuite agli ospedali e laboratori medici libanesi attraverso il Vaticano di Beirut dei Latini con la collaborazione del contingente italiano di stanza in Libano. Il rappresentante legale in Libano della Fondazione Giovanni Paolo II, monsignor César Essayan e il capo de progetti per il Libano, Stefano Baldini, hanno consegnato il materiale durante una cerimonia ufficiale alla presenza di autorità diplomatiche, militari e governative.


Nata nel 2007 la Fondazione ha sempre creduto nel sostegno delle realtà di crisi sul territorio italiano, ma si è sempre impegnata anche verso le aree della Terra Santa e del Medio Oriente. I suoi ambiti di intervento sono: Small Farmers, Supporto Artigiani, Tutela ai Minori, Lotta alla Povertà, Emergenze Umanitarie, Sviluppo Agricolo.

Dunque, l’invio degli strumenti diagnostici e medicali rientra in uno dei fondamentali programmi della Fondazione Giovanni Paolo II che da tempo supporta il Libano in collaborazione con il movimento dei Focolari.

“Un intervento del genere è possibile solo grazie a un gran numero di attori coinvolti, tutti uniti da un unico, grande scopo - ha affermato Baldini durante la cerimonia - . Siamo riusciti in un’operazione basata totalmente sul contributo volontario e che migliora nel lungo termine la qualità della vita e della cura della comunità libanese e siriana.”

Profonda è stata la gratitudine delle strutture che hanno ricevuto le forniture, “un gesto di solidarietà che è la luce di speranza per i poveri e i bisognosi che ogni giorno si affidano alle nostre cure, - ha sottolineato suor Nicolas Akiki, responsabile dell’ospedale delle Suore del Rosario di Beirut - una testimonianza concreta di amore e attenzione verso chi soffre.”

 

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