Poesia di Laura Allegrini,
finalista Premio Letterario Internazionale Napoli Cultural Classic 2021:
"C'è un altro sole laggiù che sta calando
su un mare scioccato immobile e muto.
Anche le onde sono scomparse
fagocitate, con le carni dei tuoi fratelli.
Nelle narici ancora pizzica la polvere
e negli occhi brucia.
Era questa la cenere da cui doveva rinascere la Fenice?
Su frantumi di vetro, case divelte e vite spezzate?
Sotto questo cielo di fumi asfissianti e colori inauditi?
Sul tuo viso pieno di sangue, le gambe tremanti e sfinite?
Era questo l'abbraccio di cui parlava Fairuz?*
Il sangue e il sudore impastati alla polvere nelle nostre maglie?
Io ero venuta in Libano per cantare l'amore
Per incontrare Dio sulle sponde del mare e respirare l'arte e la natura.
Eppure non riesco a lasciarti, sorella
ad allentare la stretta delle nostre mani ferite.
Che strano, i granai hanno le sembianze di un teatro antico
consunto dal tempo e abbandonato.
Non sembra anche a te?
Pulisci la faccia, sorella
guarda, c'è un altro sole laggiù che sta calando
su un mare scioccato immobile e muto.
E per questa luce che muore oggi
dovremmo poter sperare
un'altra alba domani".
*Riferimento alla canzone Li Beirut della cantante libanese Fairuz.
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