Patrizia Boi (Assadakah News) - Il Natale in Bahrain è un delicato intreccio di luci, tradizioni e cuori aperti, che risuona come un canto di tolleranza in un luogo dove il deserto incontra il mare. Qui, in questo piccolo arcipelago del Golfo, la festa cristiana si veste di una spiritualità che abbraccia non solo chi la celebra per fede, ma anche chi la osserva come simbolo universale di pace e condivisione.
Spiritualità tra sabbia e stelle
Nel Bahrain, dove il richiamo del muezzin si leva verso un cielo spesso tempestato di stelle, il Natale trova la sua dimensione unica. Le chiese si riempiono di canti e preghiere: la nuova Cattedrale di Nostra Signora d’Arabia brilla come un faro di fede, accogliendo fedeli che provengono da lontano, portando con sé lingue, tradizioni e sogni. La spiritualità qui non è mai esclusiva, ma dialogante. È la voce sommessa di chi celebra il proprio credo in armonia con una terra che accoglie le diversità.
Tradizione e incanto
Il Natale in Bahrain non è fatto di neve, ma di sabbia dorata che riflette le luci degli alberi decorati nei centri commerciali e nelle piazze. Gli alberi di Natale svettano con eleganza nei lussuosi hotel, dove gli addobbi raccontano storie lontane, portate da chi ha lasciato il proprio paese per trovare qui un rifugio o una nuova opportunità. Le vie del Souq di Manama si animano di colori, profumi di spezie e piccoli tesori artigianali, dove anche un semplice dono può diventare simbolo di legame tra culture.
I bambini, con occhi spalancati di meraviglia, partecipano a mercatini natalizi e laboratori creativi, mescolando la magia della tradizione occidentale con la vivacità di una comunità cosmopolita. Babbo Natale arriva anche qui, sotto cieli azzurri e palme ondeggianti, regalando un sorriso universale che parla ogni lingua.
La tolleranza come poesia del vivere
In Bahrain, il Natale è un invito alla coesistenza. È il suono del coro di una chiesa che si mescola al rumore delle onde; è il gesto di un musulmano che augura “Buon Natale” al suo vicino cristiano, riconoscendo nell’altro la stessa umanità. La famiglia reale stessa sostiene la celebrazione delle festività cristiane come testimonianza di un impegno profondo verso il dialogo tra le fedi.
La tolleranza qui non è soltanto un concetto astratto, ma una realtà quotidiana: è la moschea accanto alla chiesa, il suq accanto al centro commerciale, la mano che si tende verso l’altro per costruire ponti anziché muri. È l’abbraccio di una terra che non rinnega le sue radici islamiche, ma che le fa fiorire in un giardino dove ogni fiore ha il suo spazio.
Il Natale in chiave locale
Eppure, il Bahrain reinterpreta il Natale con un tocco di magia propria: il deserto e il mare diventano scenari inediti per una festa che altrove è associata al freddo e alla neve. Le dune dorate si accendono sotto il sole invernale, quasi a riflettere una stella cometa. Sulla spiaggia, famiglie internazionali si riuniscono attorno a un falò, intonando canti e condividendo cibi che raccontano storie di paesi lontani.
La cucina del Natale si arricchisce di spezie locali, di datteri che si mescolano ai dolci tradizionali, di sapori che parlano di una terra dove Oriente e Occidente si incontrano. Anche il tè del pomeriggio, una tradizione tanto amata qui, si tinge di atmosfera natalizia, con profumi di cannella e cardamomo che evocano l’incanto delle festività.
Una festa dell’umanità
Il Natale in Bahrain è il ricordo della nascita di Cristo, ma anche la celebrazione di valori universali: pace, solidarietà, comprensione. È un momento in cui le differenze si dissolvono nella luce di un sorriso, nel calore di un abbraccio, nel suono delle campane che sembrano chiamare tutti, senza distinzione.
In questo angolo del mondo, dove il tempo sembra scorrere più lentamente e il vento porta con sé l’eco di antiche storie, il Natale si trasforma in una poesia vivente, un inno alla bellezza dell’essere diversi e uniti insieme. È un promemoria che, come una piccola isola può accogliere il vasto mare, così un cuore aperto può contenere l’intera umanità.
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