
Patrizia Boi (Assadakah News) - Manca ormai poco meno di un mese all’Expo 2025 di Osaka, un evento che, dal 13 aprile al 13 ottobre 2025, avrà come tema la progettazione della società del futuro. Tra le nazioni che hanno svelato i propri progetti, il Bahrein si distingue con il suo padiglione, che promette di raccontare al mondo le sue tradizioni, la sua innovazione e la sua visione sostenibile per il futuro. Dopo la Repubblica Ceca, l’Italia e la Francia, anche il Bahrein ha svelato il suo volto, con un design che unisce radici antiche e prospettive moderne.
Progettato dall'architetta franco-libanese Lina Ghotmeh, il Padiglione del Bahrein si ispira alle antiche barche dhow, simbolo della tradizione marittima del paese, che venivano utilizzate per il trasporto merci e la pesca. Questa forma iconica, che riecheggia l'eredità nautica del Bahrein, sarà il cuore pulsante di una struttura che, posizionata vicino al mare, sfrutterà la brezza marina per il raffreddamento e la ventilazione, in un omaggio alle tecniche ancestrali del Medio Oriente. Il legno, materiale principale della costruzione, sarà abbinato a una superficie esterna in alluminio, rendendo l’intero padiglione facilmente riciclabile una volta terminata l’esposizione, in un atto di responsabilità verso l’ambiente.

Nel silenzio dell'architettura, Lina Ghotmeh, con la grazia di una poetessa del legno e del metallo, ha svelato il suo sogno che naviga sulle onde della tradizione, come le antiche imbarcazioni dhow, simbolo di un paese che ha sempre solcato i mari con orgoglio e sapienza. L'architetta libanese-francese, con il suo studio parigino, ha intrecciato passato e futuro in un progetto che non è solo costruzione, ma anche racconto di un'eredità marittima che, ancora oggi, solleva vele verso l'orizzonte.
Il Bahrain, crocevia di civiltà e culture, trova la sua espressione più pura in questa opera che celebra la posizione geografica strategica del paese, porto d’incontro tra Oriente e Occidente.
Il padiglione racconta una storia di scambi, di creatività che nasce dalla fusione di mondi lontani e vicini, di innovazioni che sbocciano dalla tradizione. Una tradizione che si intreccia con il tema dell'Expo, Designing Future Society for Our Lives, e che è perfettamente inserito nelle sue sotto-tematiche (Saving Lives, Empowering Lives e Connecting Lives) dove il Bahrain prende posto nell'area Empowering Lives, un luogo che accoglierà milioni di anime in cerca di soluzioni per il futuro.
Ogni elemento del padiglione è pensato per essere sostenibile, rispettoso dell’ambiente, un’eco del passato che si rinnova nel presente. La struttura in legno, avvolta da un sottile abito di alluminio, non solo evoca le forme delle navi antiche, ma anche l’armonia con la natura. Un luogo che, grazie alle antiche tecniche di raffreddamento, riduce la dipendenza dai moderni sistemi meccanici, riducendo così il suo impatto sull’ambiente.

Dentro il padiglione, il Bahrain svela la sua essenza: le sue risorse marittime, la sua forza logistica, la bellezza naturale che lo circonda. Ma non è solo un racconto di passato e presente; c’è anche un invito al futuro, con uno spazio dedicato agli affari che promuove il paese come un faro di innovazione e competitività.
Il padiglione, nel suo abbraccio di legno e luce, rievoca le navi che solcavano le acque della penisola arabica e dell’Africa orientale, portando con sé storie di commerci, di incontri e di scoperte. Un omaggio a un Bahrain che non smette mai di viaggiare, di crescere, di connettere vite e mondi diversi.
Questo progetto non è solo una meraviglia estetica, ma una riflessione sulla sostenibilità e sull’impatto minimo che ogni costruzione dovrebbe avere sul nostro pianeta. Grazie a tecniche di raffreddamento naturali e al rispetto per le risorse locali, il padiglione riflette l’impegno del Bahrein per un futuro più verde, pur mantenendo viva la sua eredità culturale e marittima.
Gli interni del padiglione saranno curati dallo studio di design Shepherd Studio, con la direzione artistica di Lina Ghotmeh.
Come sottolineato dal Presidente dell'Autorità per la cultura e le antichità del Bahrein, Shaikh Khalifa bin Ahmed bin Abdullah Al Khalifa, la partecipazione del Bahrein all'Expo Osaka 2025 rappresenta:
«una piattaforma unica per dimostrare le nostre diverse capacità, il nostro ricco patrimonio culturale e le soluzioni innovative che potrebbero essere fondamentali per affrontare molte delle sfide global». I
ll padiglione non sarà solo un simbolo di orgoglio nazionale, ma anche un punto di riflessione sul futuro che, attraverso il dialogo e la collaborazione internazionale, può portare al superamento delle sfide comuni.
Il padiglione del Bahrein, con la sua forma evocativa e il suo design sostenibile, si inserisce perfettamente nel tema dell'Expo, "Designing Future Society for our Lives", e nelle sue sotto-tematiche: "Saving Lives", "Empowering Lives" e "Connecting Lives". Un viaggio che promette di essere non solo una scoperta del passato, ma anche una visione di speranza per il futuro.
Lina Ghotmeh
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Lina Ghotmeh è un'architetta franco-libanese di spicco, nata a Beirut negli anni '80. Cresciuta in una città cosmopolita segnata dalle cicatrici della guerra civile libanese, ha sviluppato una profonda sensibilità verso la storia e la cultura del suo paese d'origine.
Nel 2023, Ghotmeh ha progettato il 22º Serpentine Pavilion a Londra, intitolato À Table. Questa struttura in legno, caratterizzata da nove petali piegati sorretti da costole radiali, invita i visitatori a sedersi e condividere momenti insieme, riflettendo sul concetto di comunità e connessione.
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Nel 2024, è stata nominata Kenzo Tange Professor Design Critic in Architecture presso la Harvard University Graduate School of Design. Durante il semestre primaverile, ha tenuto un corso intitolato Long Living Spolia, focalizzato sull'uso della pietra come materiale sostenibile e sull'integrazione di tecniche architettoniche antiche nel design contemporaneo.
Tra i riconoscimenti ricevuti, nel 2023 ha ottenuto il Great Arab Minds Award in Architettura e Design e il French Design 100 Award per il Serpentine Pavilion. Nel 2021, il progetto Stone Garden è stato premiato come Best Architecture Project of the Year ai Dezeen Awards.
Recentemente, il 12 febbraio 2025, Ghotmeh ha tenuto una presentazione e una sessione di firma del libro Windows of Light presso l'American Institute of Architects di New York, esplorando il ruolo della luce nell'architettura e nella società.
Con una carriera caratterizzata da progetti innovativi e un impegno verso la sostenibilità, Lina Ghotmeh continua a influenzare il panorama architettonico internazionale con la sua visione unica e il suo approccio sensibile alla progettazione.
Fonti: ArchDaily; Sky Arte; ArchDaily; linaghotmeh.com; Calendario AIANY
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