(Agenzia Nova/Assadakah) - Un attacco informatico ha preso di mira i siti web governativi del Bahrain nel giorno delle elezioni legislative e amministrative. Per diverse ore, infatti, non è stato possibile raggiungere in rete l’agenzia di stampa statale “Bna”, né il sito web del parlamento o la pagina internet per gli elettori residenti all’estero. Tuttora, il sito web https://www.vote.bh/en/ risulta irraggiungibile. Il ministro dell’Interno, Rashid bin Abdullah Al Khalifa, ha dichiarato che “i disperati tentativi di turbare le elezioni sono stati subito contrastati”, lodando “l’elevata affluenza alle urne”.
Un gruppo chiamato “Al Toufan” (l’alluvione) è riuscito a violare il sito web della Camera dei rappresentanti del Bahrain, inserendo per alcuni minuti l’immagine del “martire Reza Abdullah Al-Asra” sulla pagina iniziale. Il gruppo hacker ha riferito che l’attacco è una risposta “alla persecuzione perpetrata dalle autorità del Bahrein e in attuazione della volontà popolare di boicottare le elezioni farsa”. La popolazione in Bahrein, piccolo e strategico stato-isola del Golfo, sede della Quinta flotta navale degli Stati Uniti, è chiamata oggi recarsi alle urne per le elezioni legislative e municipali.
Il processo di candidatura ha avuto inizio il 5 ottobre, per poi essere chiuso il 9 ottobre. Per i cittadini residenti all’estero le elezioni si sono svolte l’8 novembre presso ambasciate, consolati e missioni diplomatiche e, in caso di ballottaggio, si ritornerà alle urne il 15 novembre. Sono 369 i candidati, tra cui 83 donne, provenienti dai 40 distretti dei governatorati del regno, i quali dovranno contendersi i 40 seggi all’interno del Consiglio dei Rappresentanti, la camera bassa del parlamento istituita nel 2022. I candidati alle elezioni comunali, invece, sono 192, di cui 24 donne. Le ultime elezioni legislative nel regno del Golfo sono state organizzate nel 2018. Il mandato dell’organo legislativo eletto dura quattro anni. Secondo la Costituzione, il Consiglio dei Rappresentanti può proporre emendamenti costituzionali, leggi, accettare o rifiutare decreti di legge. Inoltre, può esprimere il proprio parere su questioni pubbliche, interrogare i ministri e presentare una mozione di sfiducia contro i membri del governo, ma solo se la richiesta è presentata da almeno dieci deputati.
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