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Bahrain - Ambasciatore Alabsi su visita Meloni a Manama

Immagine del redattore: Roberto RoggeroRoberto Roggero

Assadakah News - L’ambasciatore del Regno del Bahrain in Italia, S.E Ausama Abdulla Alabsi, commenta le relazioni bilaterali in occasione della visita ufficiale della premier Giorgia Meloni a Manama: “Questo viaggio nasce dall’invito fatto Sua maestà Hamad bin Isa Al Khalifa a ottobre 2023, quando a Roma è stato ricevuto sia dalla premier Meloni che dal presidente Mattarella. Si va oltre il valore cerimoniale delle occasioni, perché dopo la visita del primo ministro e principe ereditario Salman bin Hamad Al Khalifa nel 2020, nel 2022 l’Italia è diventata il primo partner commerciale del Bahrein nell’Unione Europea”.

L’ambasciatore Alabsi prosegue: “Posso dire che da qui all’estate ci saranno almeno quattro delegazioni ministeriali del Bahrain in arrivo in Italia. I leader di entrambi i Paesi aprono la porta, poi sono le ambasciate e il settore privato a sviluppare le opportunità di crescita e scambio. Oggi l’Italia è un attore centrale in Europa e anche a livello globale, e in questo contesto in continua evoluzione è diventato un punto fermo anche per molti paesi del Medio Oriente e del Golfo”.

Nell’incontro si parlerà di commercio, migrazione, sicurezza nel Mar Rosso e, in questo quadro, S.E. Alabsi dichiara: “Il Bahrain è alla guida della Lega Araba fino al prossimo maggio, dunque la visita del presidente del Consiglio Meloni si inserisce in un contesto più ampio di relazioni con un’area del mondo che si sta trasformando velocemente. Si parlerà di relazioni bilaterali, legami commerciali ma anche del ruolo dell’Italia nella protezione del Mar Rosso, dove il vostro paese ha un ruolo importante nella sicurezza e nella stabilità”. 

L’ambasciatore Alabsi, esperto di politiche migratorie, è stato il responsabile della Labour Market Regulatory Authority (LMRA), istituzione che gestisce con successo l’arrivo di centinaia di migliaia di lavoratori da tutto il mondo. “Durante la visita di Meloni anche questo tema sarà sul tavolo. I paesi del Golfo negli ultimi 60 anni hanno accolto flussi di migranti che, nel nostro caso, arrivano al 53% della popolazione. Siamo a disposizione per i paesi europei interessati a una gestione intelligente di un fenomeno che va affrontato dal punto di vista sociale ed economico”.

Il Bahrain è uno dei firmatari originali degli Accordi di Abramo, storico patto siglato alla Casa Bianca nel 2020, durante la prima presidenza Trump, con Israele, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti. Nel frattempo si sono uniti Marocco e Sudan, e con il secondo mandato del presidente americano e la tregua a Gaza, in molti si aspettano un allargamento. “Abbiamo lavorato benissimo insieme al presidente Trump nel suo primo mandato, sono sicuro che i rapporti si rafforzeranno ancora. Il Bahrein ospita la Quinta flotta della Marina americana, e da oltre 20 anni è uno dei principali alleati non membri Nato di Washington. Sull’espansione degli Accordi di Abramo, so che molti paesi ci stanno pensando, ovviamente è una loro decisione sovrana, nella quale entrerà il desiderio di normalizzazione nella regione e anche la difesa della causa palestinese”.

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