Letizia Leonardi (Assadakah News) - Ha violato il cessate il fuoco, ha attaccato violentemente più volte gli armeni del Nagorno Karabakh, gli ha dichiarato guerra nel periodo difficile della pandemia, ha provocato una grave crisi umanitaria, ha preso con la forza tutta la piccola enclave armena usando anche le vietate bombe a grappolo, ha compiuto una pulizia etnica, ha impedito l'ingresso in territorio azero a 76 deputati dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (tra questi anche cinque parlamentari italiani Sandra Zampa, Francesco Verducci, Aurora Floridia, Piero Fassino e Andrea Orlando), ecc... L'elenco delle violazioni dei diritti umani del regime di Aliyev è interminabile eppure sembra che a questa dittatura islamica tutto sia concesso e perdonato.
Per gas e promesse green evidentemente si può calpestare ogni diritto. L'Azerbaijan ospiterà la prossima Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (Cop29) che si terrà a Baku dall'11 al 23 novembre. A quanto pare il dovere morale di tutelare l'ambiente e il clima supera quello di proteggere una popolazione e il suo territorio. Poco importa alla civilissima Comunità Internazionale se gli azeri si stanno armando con l'intento di far sparire, con molta probabilità, anche la Repubblica sovrana d'Armenia, alzando sempre più la posta in cambio della firma di una pace definitiva che al governo di Baku non interessa. Inascoltate le richieste di Amnesty International, Freedom Now e Human Rights Watch ai vari governi europei e mondiali di attenzionare l'Azerbaijan sul rispetto dei diritti umani e sugli atteggiamenti repressivi verso oppositori e giornalisti. Ci sono ancora diversi prgionieri politici detenuti nelle carceri azere. Numerosi attivisti sono stati costretti a lasciare il Paese, tra questi ci sono, ironia della sorte, anche ambientalisti. Sarebbero almeno 300 le persone detenute per motivi politici.
Ma purtroppo questo non è tutto. Nell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, alla sessione ordinaria, che si è tenuta dal 20 settembre al 4 ottobre, si è nuovamente affrontato il discorso della ratifica delle credenziali della delegazione dell'Azerbaijan rifiutate perché il governo di Baku non aveva rispettato impegni importanti promessi nel momento della sua adesione al Consiglio d'Europa 20 anni fa. A difendere la dittatura islamica è stata Elisabetta Gardini di FdI che, nel suo intervento, ha dichiarato che il governo dell'Azerbaijan ha fatto importanti passi avanti nella democrazia e nella tutela dei diritti umani. Sarebbe interessante capire come sia arrivata a queste conclusioni la rappresentante di FdI. A esserre favorevoli a concedere le credenziali all'Azerbaijan anche le altre due compagne di partito della Gardini: Ester Mieli e Domenica Spinelli. Il dittatore azero si è comunque visto respingere ancora una volta le credenziali, che tanto vorrebbe ma i parlamentari italiani che non hanno votato a favore della sospensione delle credenziali sono una vergogna non solo per il partito di governo che rappresentano ma anche per l'Italia intera.
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