Letizia Leonardi (Assadakah News) - Alessandro Alfieri, senatore del Partito Democratico ha presentato una interrogazione con richiesta di risposta urgente al Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani contro la decisione dell'Azerbaijan di impedire a 76 deputati dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa di entrare in territorio azero. In questo elenco compaiono anche cinque parlamentari italiani dell'opposizione. Tra i “non più grati” vi sono i senatori Sandra Zampa, Francesco Verducci, Aurora Floridia, Piero Fassino e Andrea Orlando. Nonostante tutto, due giorni fa il presidente azero Alyiev è stato accolto con tutti gli onori dal suo omologo Italiano Mattarella e dalla premier Giorgia Meloni.
Questa lista di "indesiderati" stilata dal governo di Baku è stata diramata dopo che l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE), ha votato contro la ratifica delle credenziali della delegazione parlamentare dell’Azerbaijan, con un’ampia maggioranza trasversale: 76 voti contrari, 10 favorevoli e 4 astenuti.
A motivare questa decisione hanno pesato la mancata liberazione degli oltre 200 prigionieri politici, la violazione dei diritti civili sulla popolazione armena del Nagorno Karabakh, i tre divieti per i relatori PACE di visitare il Paese nel 2023, e il mancato invito a osservare le elezioni presidenziali dello scorso febbraio 2024, vinte da Ilham Aliyev con il 92 per cento delle preferenze.
Nell'interrogazione di Alfieri si legge: "l’Azerbaijan è membro del Consiglio d’Europa dal 2001 e negli ultimi anni i rapporti sono stati caratterizzati da una crescente tensione, in particolare dopo la riconquista del Nagorno Karabakh del settembre 2023. Infatti, come già evidenziato, dopo la condanna dell’attacco, l’Azerbaijan non ha invitato i membri di PACE a osservare le elezioni presidenziali straordinarie di febbraio e ha vietato l’ingresso nel paese a 76 deputati dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. La decisione di dichiarare “persone non grate” un consistente numero di deputati di Paesi europei comporta delle ricadute in diversi ambiti. Al riguardo, si evidenzia come Baku sarà sede della prossima conferenza internazionale sul clima COP29 dall’11 al 22 novembre. In caso le autorità azere neghino l’ingresso ai predetti deputati, le relazioni con i Paesi europei potrebbero ulteriormente peggiorare. Il governo azero, inoltre, ha subordinato la revoca del divieto d’ingresso al ripristino del mandato della sua delegazione presso la PACE, con un atteggiamento profondamente contrario ai principi e alle regole proprie dei Paesi membri del Consiglio d'Europa".
Nella visita istituzionale in Italia, il presidente azero Ilham Aliyev, ha discusso a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni, di questioni di fondamentale importanza come l’energia e la verifica di interessi comuni nell’ambito del Piano Mattei. L'incontro si è concluso con ENI e SOCAR che hanno firmato tre protocolli d’intesa negli ambiti della sicurezza energetica, della riduzione delle emissioni di gas serra e nella filiera di produzione dei biocarburanti.
Purtroppo non è stata affrontata l'imbarazzante questione del divieto d’ingresso dei parlamentari italiani.
"Il silenzio - si legge nell'interrogazione del parlamentare del Pd - appare ancor più grave alla luce del fatto che il divieto sia stato emesso nei confronti di esponenti delle opposizioni, rispetto ai quali un governo democratico è tenuto a garantirne sempre la piena agibilità in tutte le sedi, nazionali e internazionali. Si chiede di sapere quali iniziative necessarie e urgenti il Governo intenda assumere nei confronti del governo azero al fine di giungere in tempi il più rapidi possibili alla revoca del divieto d’ingresso dei parlamentari italiani, anche alla luce della necessità di garantire che i rapporti diplomatici con altri Paesi siano sempre improntati al rispetto reciproco e non arrechino danni alla credibilità dell’Italia".
Indignazione è stata espressa anche dalla senatrice del Pd, Sandra Zampa, che sottolinea come il discorso della Meloni al G7 di Verona sull'importante ruolo dei parlamenti dei Paesi che ne fanno parte e dei Paesi europei per la difesa della libertà e della democrazia, cozzi con la gravissima e inaccettabile decisione dell'Azerbaijan di pubblicare una black list di 76 parlamentari del Consiglio d'Europa, di cui 5 italiani.
Più che il diritto poté il petrolio, così l'esponente del Pd Pietro Fassino, commenta questo silenzio da parte della premier e del ministro degli Esteri, sull'indesiderabilità dei parlamentari del Consiglio d'Europa.
E il presidente azero è intervenuto anche al Forum di Cernobbio. "Siamo per l'Italia - ha dichiarato Alyiev - il primo fornitore di petrolio e il secondo di gas. Sette Paesi dell'Unione dipendono dalle pipeline energetiche che attraversano l'Azerbaijan e per questo l'Ue ci considera un partner affidabile".
Per Pietro Fassino la mancata richiesta di revoca, da parte delle massime autorità italiane, di questa vergognosa e ritorsiva decisione delle autorità di Baku appare come una manifestazione penosa di subalternità e opportunismo che certo non fa onore al nostro Paese.
(Foto di SardegnaGol)
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