Letizia Leonardi (Assadakah News Agency) – Non solo l’Italia ha abbandonato l’Armenia al suo destino, dopo un grande legame che ha unito da sempre i due Stati, ma aiuta il suo Paese nemico a distruggere questo popolo pacifico e storicamente martoriato. E mentre ieri unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco contro un veicolo che trasportava i militari delle forze armate armene in direzione di Kakhakn, in questi giorni l’Azerbaijan e l’Italia hanno firmato un contratto per la fornitura di aerei C-27J Spartan, velivoli militari prodotti dalla società Leonardo. L’accordo, che appare come un tradimento nei confronti del primo Paese cristiano del mondo, si è concluso nell’ambito della visita di una delegazione Azera in Italia, alla presenza di rappresentanti dei Ministri della Difesa dei due Paesi. Non sono state fornite informazioni precise sul numero di aerei che saranno consegnati al governo di Baku ma si tratta di mezzi militari di ultima generazione che possono essere utilizzati per missioni difensive, operazioni di supporto tattico per truppe, aviolancio di paracadutisti, forze speciali e di protezione civile in terreni e condizioni operative difficili. Sono in grado di eseguire manovre tattiche a 3g e possono effettuare decolli e atterraggi brevi (STOL) su piste innevate, sabbiose e non preparate. Impossibile non immaginare a cosa possano servire o possano essere utilizzati questi mezzi. Il territorio dell’Artsakh e della Repubblica d’Armenia è infatti prevalentemente montuoso e impervio. Cosa stanno programmando gli azeri? E in cosa si sta rendendo complice l’Italia stringendo questi accordi commerciali e militari con l’Azerbaijan? Non bastava la cooperazione tra Roma e Baku nel settore energetico, ora si sta espandendo verso la fornitura di prodotti per l'industria della difesa. E se prima l’Italia poteva avere una discutibile scusa per la necessità di avere gas, dopo la rottura con la Russia, ora è palese la vergognosa alleanza con una dittatura che mira all’espansionismo in violazione dei diritti umani e internazionali. A questo punto l’Italia non può essere considerata da meno rispetto alla Turchia che, durante la guerra tra armeni e azeri del 2020, ha fornito il supporto militare ai fratelli islamici dell’Azerbaijan. Questo accordo con il Ministero della Difesa italiano è infatti parte integrante del programma di ammodernamento delle Forze Armate dell'Azerbaijan, come ha dichiarato l'azienda italiana in una nota. Dove sono finite l’umanità e l’amicizia, espresse a parole verso gli armeni da parte di esponenti del parlamento e del governo italiano? Il Ministro della Difesa Guido Crosetto, che si vanta di essere rispettoso dei diritti umani, non prova un senso di vergogna nello stringere le mani azere grondanti di sangue? Con cosa sta barattando i suoi valori tanto sbandierati prima di entrare nel governo? Ancora prima che giurasse come Ministro della Difesa del governo Meloni, il co-fondatore di Fratelli d’Italia Guido Crosetto è stato al centro di molte polemiche per paventati conflitti d’interesse tra le sue attività da consulente nel settore della difesa e il ruolo istituzionale che sarebbe andato a ricoprire. Crosetto, all’epoca ha respinto le accuse assicurando che avrebbe messo in liquidazione le sue società. Pochi giorni dopo la vittoria della destra alle elezioni, Crosetto aveva annunciato la messa in vendita della sua società di consulenza in cui era coinvolta parte della sua famiglia. Dopo la nomina a ministro, aveva inoltre confermato su Twitter di voler chiudere tutti i propri incarichi e gli affari privati, rinunciando alla carica nell’AIAD e alla presidenza di Orizzonte sistemi navali. Aveva annunciato di voler vendere le attività di famiglia anche legate alla produzione di macchinari agricoli. Tuttavia, nell’AIAD, e nelle aziende che ne fanno parte, Crosetto ha molti amici. Per non parlare dei trasferimenti di denaro da alcune industrie di armamenti a Crosetto e, di conseguenza a Fratelli d’Italia, suo partito di riferimento. Pare infatti che, poco tempo fa, la Drass Galeazzi srl, avrebbe versato 10 mila euro al partito. La Drass è membro di AIAD. Guido Crosetto ha incassato compensi notevoli anche da Leonardo e Fincantieri, in qualità di presidente.
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