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Assadakah - Incontro con ambasciatore iraniano

Roberto Roggero* - In questi giorni di estrema tensione, con lo spettro di una guerra in continua espansione, a causa delle reiterate aggressioni e ritorsioni dello stato israeliano contro la popolazione palestinese, libanese e adesso anche iraniana, Assadakah ha incontrato S.E. Mohamed Reza Sabouri, ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia, per un’analisi della situazione.

Perché l’aggressione israeliana a Gaza è avvenuta adesso e non prima o tra qualche mese?

L'attacco di Israele a Gaza come continuazione della politica occupazionale e aggressiva di questo regime non è un fenomeno nuovo e, tra l'altro, è del tutto logico e coerente con l'identità di questo regime, tuttavia questa volta diversi fattori raddoppiano la gravità dei crimini di questo regime in Gaza e Libano per le sue autorità: la necessità del regime di addurre pretesti in materia di sicurezza per mantenere la coesione della società israeliana e prevenire divisioni sul fronte interno; la distrazione dell'opinione pubblica nazionale dalle crisi interne del regime e il tentativo di Netanyahu di restare al potere ed evitare un processo”.

Qual è il vero scopo dello Stato sionista?

Attraverso i suoi crimini e le sue occupazioni, il regime sionista persegue un obiettivo principale e definitivo: l’annessione passo dopo passo delle terre palestinesi ad altre terre occupate sotto il suo controllo. Non dimentichiamo che lo slogan fondante di questo regime, ovvero l’insediamento di Israele nella terra tra il Nilo e l’Eufrate, non è mai venuto meno presso per i leader di questo regime, e rimane una minaccia a livello regionale e mondiale che non dovrebbe essere ignorata. Sfortunatamente, il silenzio e il sostegno della comunità internazionale, in particolare dei principali alleati di questo regime in Europa e negli Stati Uniti, e la mancanza di un’azione decisiva da parte dei paesi islamici, hanno notevolmente contribuito all’ affermarsi di questa politica. La passività dei Paesi islamici è davvero un errore. Un vero peccato”.

Un commento sul fatto che la comunità internazionale da un lato condanna verbalmente l'aggressione sionista e dall'altro continua a fornire armi al governo sionista. È prevedibile che Israele coinvolga direttamente anche la Siria, per incendiare l’intera regione mediorientale?

L’invasione del regime sionista delle terre siriane non è un fenomeno nuovo. Non dimentichiamo che in questo momento le alture del Golan siriane sono occupate dal regime israeliano e che l'aggressione militare aerea e missilistica di Israele contro territori che appartengono alla Siria viene effettuata facilmente e senza alcuna reazione da parte della comunità internazionale. Per quanto riguarda la prima parte della sua domanda, devo dire che, sfortunatamente, il comportamento dell’Occidente nelle recenti evoluzioni è un chiaro e concreto esempio dei doppi standard adottati dall’Occidente. I popoli di Palestina, i Libano e i Siria non hanno solo bisogno di condanne verbali, ma necessitano di azioni concrete, che fermino l’aggressore, perseguano gli assassini e puniscano i crimini contro le vittime del regime sionista e dei loro sostenitori”.

Secondo lei, perché le Nazioni Unite non hanno ancora implementato l’articolo della Carta delle Nazioni Unite che autorizza una forza di mantenimento della pace che imponga un cessate il fuoco?

La risposta è molto chiara, perché alcune delle potenze che esercitano potere negli organismi, agenzie e istituzioni delle Nazioni Unite, in particolare nel Consiglio di Sicurezza, non avrebbero in cuor loro nulla da obiettare se si annientasse l’asse della resistenza, in particolare Hamas e Hezbollah. Pertanto, da un lato, compiono un gesto a favore dei diritti umani e, dall’altro, mentre annunciano pubblicamente il sostegno a tutto tondo di intelligence e armi al regime israeliano, sono complici dei crimini di questo regime”.

Quale potrebbe essere la soluzione per riportare la pace in Medio Oriente?

“La soluzione a breve termine è fermare rapidamente la macchina da guerra del crudele e infanticida regime terrorista israeliano, mentre la soluzione a lungo termine è cedere il diritto all’autodeterminazione al popolo palestinese”.

(*Direttore responsabile Assadakah News)

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