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Assadakah - Decisa condanna per attacco di Beirut a Unifil

Immagine del redattore: Roberto RoggeroRoberto Roggero

Redazione - La redazione di Assadakah News e la associazione internazionale italo-araba Assadakah esprimono ferma e decisa condanna per l’attacco contro tre mezzi di trasporto del contingente Unifil, assaliti e dati alle fiamme lungo la vecchia strada che conduce all’aeroporto internazionale di Beirut. Le indagini sono scattate immediatamente e l’esercito ha diffuso un appello perché gli assalitori vengano assicurati alla giustizia.

La situazione per le strade sta peggiorando, a causa delle agitazioni che sembrano ricondursi a proteste popolari di sostenitori di Hezbollah, che manifestavano contro gli avvertimenti israeliani in seguito a un presunto volo proveniente da Teheran e destinato a Beirut, che si sospettava utilizzato per traffico di armamenti o denaro per l’acquisto di armi. Le autorità israeliane avrebbero diffuso l’avvertimento secondo cui se qualunque velivolo proveniente da Teheran si fosse diretto a Beirut, l’aeroporto internazionale della capitale libanese sarebbe stato bombardato. Secondo le autorità israeliane, l’aereo avrebbe dovuto atterrare a Beirut nel pomeriggio di ieri per cui le autorità di controllo dello scalo aereo sono state avvertite e, do conseguenza, le tre prime cariche dello Stato, il presidente Joseph Aoun, il primo ministro Nawaf Salam, e il presidente della Camera Nabih Berri, hanno deciso per la sicurezza e quindi comunicato di non poter mettere a rischio l’importanza dell’impianto aeroportuale, chiedendo a Teheran di sospendere i collegamenti aerei per evitare inutili perdite e chiesto di spostare i voli passeggeri su aerei della Middle East Airlines, proposta che però Teheran ha rifiutato.

A questo punto, le strade di Beirut si sono riempite di manifestanti in supporto di Hezbollah e da ieri le dimostrazioni continuano, con scontri con l’esercito. Da parte sua, Hezbollah ha ufficiamente espresso totale dissociazione e ha condannato l'atto, imputandolo all'opera di sostenitori e nostalgici di una fase ormai passata.

Decisa condanna anche dal Movimento Amal di Nabih Berri: "L'attacco all'UNIFIL è un attacco al Libano meridionale e bloccare le strade ovunque è un attentato alla pace civile. La leadership del movimento Amal chiede all'esercito e alle forze di sicurezza libanesi di perseguire i responsabili e di colpire con il pugno di ferro i sabotatori".

La pattuglia dei tre mezzi Unifil incendiati faceva capo al vicecomandante del contingente Onu, generale Chok Bahadur Dhakal (contingente nepalese), e stava adempiendo a una consegna ordinaria, diretta verso il Sud del Paese, quando è stata assaltata dai manifestanti, che hanno intimato ai soldati di abbandonare i mezzi, che sono stati incendiati. Si regnala un militare lievemente ferito.

Il Libano si sta sforzando si intraprendere un nuovo percorso sociale e politico, e la situazione è molto delicata perché il Paese è in attesa del formale giuramento del nuovo governo per ottenere la fiducia.

Il Comando dell'Esercito, e la Direzione Orientamento ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Diverse aree, in particolare nelle vicinanze dell'aeroporto internazionale Rafiq Hariri, sono teatro di proteste che includono aggressioni e rivolte, tra cui attacchi al personale dell'esercito, attacchi ai veicoli della Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) e tentativi di chiudere la strada dell'aeroporto. Il Comando dell'Esercito mette in guardia i cittadini dal continuare con queste pratiche, che potrebbero creare tensioni interne con conseguenze disastrose nella fase critica che il Paese sta attraversando. Le unità continuano a svolgere missioni di mantenimento della sicurezza e lavoreranno con la massima determinazione per impedire qualsiasi violazione della pace civile e arrestare coloro che disturbano la sicurezza”.

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