Assadakah News Agency - La associazione italo-araba Assadakah e la redazione di Assadakah News Agency, si uniscono alle famiglie e ai congiunti del nostro collega Abdul Nasser Abou Aoun, rappresentante di Assadakah nella Striscia di Gaza, che ha perso il padre, ucciso dalle bombe israeliane, nel campo profughi di Jabalya. Un lutto aggravato dalla perdita, solo dieci giorni fa, della madre, a sua volta vittima della follia israeliana.
Ulteriore cordoglio e vicinanza, per la famiglia di un altro collega e amico palestinese Abdallah Hammad (foto) ucciso con la moglie e le figlie nella propria casa, bombardata dagli aerei israeliani.
La guerra di sterminio e genocidio scatenata da Israele contro la popolazione della Striscia di Gaza e della Cisgiordania ha già causato oltre 21mila morti (con 8500 bambini) e 55mila feriti in poco più di due mesi, cui si devono aggiungere le migliaia di profughi e sfollati letteralmente buttati fuori dalle proprie case oppure costretti a lasciarle perché crollate sotto le bombe israeliane. Il tutto mentre la comunità internazionale sembra indifferente e l’ONU dimostra ancora una volta tutta la propria calcolata impotenza.
Con Abdallah Hammad sale ancora il numero degli operatori dell'informazione, che hanno perso la vita per documentare lo sterminio messo in atto dalle forze armate israeliane.
Il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ) afferma che il numero di giornalisti e operatori dei media uccisi tra il 7 ottobre e il la metà di dicembre è di almeno 60. Di questo, 50 sono palestinesi, altri 11 giornalisti sono rimasti feriti, tre risultano dispersi e 19 arrestati dalla polizia militare delle forze di occupazione.
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