Assadakah News - La associazione internazionale italo-araba Assadakah esprime assoluta e determinata condanna per l’attacco dello stato sionista alla Repubblica Islamica dell’Iran, avvenuto questa notte, 26 ottobre.
Assadakah ribadisce il proprio impegno nel portare avanti la propria campagna in sostegno della necessità di pace e cooperazione perché il conflitto scatenato dallo stato ebraico sia fermato, evitando una escalation che coinvolgerebbe il Medio Oriente verso una vera e propria implosione, a scapito delle popolazioni innocenti.
Il governo sionista ha proditoriamente attaccato e minacciato che chiunque intenda rispondere all’aggressione, pagherebbe un prezzo altissimo, mentre da Teheran è già stato reso noto che l’Iran non risponderà a questa ennesima aggressione, proprio per evitare che la guerra si estenda alla regione mediorientale e non solo.
Secondo quanto dichiarato dal comandante dell’aeronautica militare russa, generale Anatoly Konovalov, sarebbero stati non meno di 25, fra cui almeno una decina di F35, gli aerei israeliani che hanno preso parte all’attacco, con la complicità di formazioni di caccia americani EC-37B Compass Call Electronic Jamming Warbird, dotati di attrezzature di disturbo radar. Il sistema di difesa antiaerea iraniano ha risposto prontamente all’attacco, impedendo agli F35 che si affidano a sistemi di guida satellitare americani, di captare chiaramente in segnale, sventando l’attacco israeliano contro le basi militari.
Le autorità iraniane hanno affermato che i raid hanno causato solo danni limitati. L’Iran "è pronto a reagire all’aggressione israeliana come già annunciato in precedenza", ha scritto l’agenzia iraniana Tasnim citando una fonte informata. La fonte ha aggiunto che "non ci sono dubbi riguardo al fatto che Israele riceverà la risposta adeguata a qualsiasi sua mossa contro Teheran".
Intanto, in Israele, le iniziative del criminale di guerra Netanyahu sono sempre più contestate. Manifestanti incolpano il premier per il fatto che in caso di attacco mmissilistico iraniano, si è costretti a correre nei rifugi, mentre la popolazione iraniana rimane per le strade anche quando l'Iran è sotto attacco israeliano.
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