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Immagine del redattoreLetizia Leonardi

Artsakh - Negoziati difficili sul riconoscimento territoriale


Letizia Leonardi (Assadakah News Agency) - Nuovo incontro, il 14 maggio a Bruxelles, tra il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, il Presidente dell’Azerbaijan Ilham Aliyev e il Primo ministro armeno Nikol Pashinyan. Un lungo incontro che si è concluso rimandando a ulteriori appuntamenti a Chisinau (Moldavia), previsto il primo giugno, e a Granada (Spagna), che si terrà in ottobre. Un risultato per lo più deludente ma, per la prima volta, è stata specificata la superficie dei due Paesi. Importante se si pensa che, quando è stata firmata la Dichiarazione di Alma-Ata, il 21 dicembre 1991, l’Artsakh non faceva parte dell’Azerbaijan e il 2 settembre 1991, fu proclamata la Repubblica dell’Artsakh. "Dopo i recenti colloqui positivi negli Stati Uniti - ha dichiarato Michel - occorre mantenere lo slancio per compiere passi decisivi verso la firma di un accordo di pace globale sulla delimitazione dei confini", Passi avanti sono stati fatti per facilitare i trasporti, in particolare sulla riapertura dei collegamenti ferroviari verso e attraverso l'enclave azera di Nakhichevan, tra Armenia e Iran. I leader hanno anche concordato ulteriori rilasci di detenuti nelle prossime settimane.

Domani, 19 maggio, a Mosca ci saranno colloqui ministeriali tra Armenia e Azerbaijan. Si svolgerà invece il 25 maggio, sempre a Mosca l'incontro trilaterale tra i leader di Armenia, Azerbaijan e Russia. Intanto, in questi giorni, il Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan ha avuto un incontro con il Primo Ministro di Malta Robert Abela nell'ambito del 4° Vertice del Consiglio d'Europa, e hanno discusso di situazioni di comune interesse e della grave crisi umanitaria in Artsakh (Nagoro Karabakh) a causa del blocco azero del corridoio di Lachin. Nella stessa occasione d'incontro il Premier armeno ha parlato anche con il presidente rumeno Klaus Iohannis, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente lettone Egils Levits e con il primo ministro georgiano Irakli Garibashvili. Hanno discusso di questioni relative ai processi in corso nella regione del Caucaso meridionale. Anche con loro ha scambiato punti di vista su questioni di reciproco interesse e sul problema dell'Artsakh.


Il primo ministro armeno ha ricordato che nell'ottobre 2022, durante l'incontro di Praga insieme al presidente francese e al presidente del Consiglio europeo, lui e il presidente dell'Azerbaijan avevano ribadito il loro impegno nei confronti della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione di Almaty del 1991, sottolineando che riconoscono reciprocamente il territorio, l'integrità e la sovranità sulla base di questi documenti, e ha affermato che questa sarà la base per il lavoro delle commissioni di delimitazione delle frontiere.

"Fondamentalmente abbiamo fatto un altro passo il 14 maggio - ha dichiarato Pashinyan - Abbiamo notato che l'Azerbaijan riconosce l'integrità territoriale di 29.900 chilometri quadrati dell'Armenia e l'Armenia riconosce l'integrità territoriale di 86.600 chilometri quadrati dell'Azerbaijan . Devo notare che ritengo che questo sia un passo importante per stabilire la stabilità e la pace nella regione, e anche in termini di finalizzazione del testo del trattato di pace tra Armenia e Azerbaijan e delimitazione delle frontiere. Ma, naturalmente, il passo successivo deve essere identificare e concordare motivi specifici con forza legale e significato per la delimitazione".

A Bruxelles c'è stata intesa sul ripristino della ferrovia Armenia-Azerbaijan. Ancora una volta, l'Armenia è pronta a riaprire i collegamenti previsti dalla clausola 9 della dichiarazione del 9 novembre 2020 e dalla dichiarazione trilaterale dell'11 gennaio il prima possibile sulla base dei principi di sovranità, giurisdizione, reciprocità ed uguaglianza delle parti.

Il leader europeo Michel ha anche rilevato che si è verificata una certa disponibilità sul futuro rilascio di prigionieri di guerra e altri detenuti e sul chiarimento del destino delle persone scomparse.


L'amministratore dell'Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (USAID) Samantha Power ha chiesto la riapertura delle strade nel Nagorno Karabakh. Ha dichiarato che il CICR ha consegnato rifornimenti umanitari alla popolazione bloccata del Nagorno Karabakh e che l'ultimo convoglio del CICR è arrivato il 17 maggio e l'accesso è sempre molto difficoltoso. Power ha affermato che l'USAID ha inviato due missioni di valutazione nella regione e che gli Stati Uniti stanno incoraggiando le Nazioni Unite a inviare anche una missione di valutazione interagenzia. Intanto l'Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (CSTO) ha ribadito la disponibilità a fornire possibili aiuti all'Armenia attraverso l'invio di una missione di monitoraggio e nell'ambito della cooperazione tecnico-militare.


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