Letizia Leonardi (Assadakah Artsakh News)
L'Ambasciatore ucraino in Azerbaijan Vladyslav Kanevsky, approfittando di una competizione sportiva, ha affermato che si augura che gli azeri conseguano vittorie militari tali da distruggere gli armeni che vivono nei territori del Nagorno Karabakh (Artsakh).
Il presidente azero Aliyev, proprio ieri, 12 agosto, ha dichiarato che "gli armeni che vivono in Karabakh non avranno status, indipendenza e privilegi speciali". Immediata la replica del ministro degli esteri dell'Artsakh Babayan che, ironicamente, ha ringraziato Aliyev per la sua sincerità. "In effetti - ha affermato il ministro armeno - né l'Azerbaijan né la sua leadership hanno mai nascosto i loro piani riguardo all'Artsakh. Il Karabakh non esisterà più. Qualsiasi status all'interno dell'Azerbaijan è inaccettabile per l'Artsakh. Come avrebbero potuto avere gli ebrei un qualche tipo di status amministrativo-territoriale nella Germania nazista?”.
E cosa fa l'UE e l'Occidente di fronte a queste terribili affermazioni del governo di Baku? Esiste solo per l'Ucraian il principio dell'autodeterminazione dei popoli? I Paesi europei hanno sposato la causa ucraina senza approfondire né la posizione del presidente Zelensky né le altre situazioni simili che ci sono nel mondo. L'Occidente continua a ignorare cosa sta succedendo in Nagorno Karabakh. Si è voltato dall'altra parte durante i 44 giorni di guerra in Artsakh tra armeni e azeri che hanno attaccato il pacifico popolo armeno e ancora ignora i numerosi atti aggressivi da parte dell'Azerbaijan nei confronti degli armeni del Nagorno Karbakh e le minacce ai confini della Repubblica d'Armenia. L'UE e l'Occidente in generale stanno sottovalutando le numerose derive nazionaliste e militariste deI Paesi che facevano parte dell'ex Unione Sovietica. Sembra che tutto sia concesso all'Azerbaijan, all'Ucraina, ai loro rappresentanti e ai loro amici. Nessuno blocca l'Azerbaijan, nessuno pensa di sanzionare questo Paese, anzi, si concludono ancora affari e questo non è degno di Nazioni civili e democratiche. Non devono esserci figli e figliastri. Gli armeni e gli italiani in particolare sono popoli fratelli, che quest'anno festeggiano 30 anni di relazioni bilaterali.
Intanto, a quasi sei mesi dall'inizio della guerra in Ucraina cominciano a sgretolarsi le certezze granitiche su chi ci sia dalla parte della ragione e da quella del torto. Il mito di Zelensky come presidente combattente sta lasciando il posto ai dubbi. Sempre più persone si chiedono come mai sull’ex attore comico Volodymyr Zelensky gravino insistenti sospetti di interessi e affari occulti, persino con Putin. Quando qualche notizia è trapelata, puntuali si sono levate le voci che gridavano alla bufala ma come mai il paladino della democrazia occidentale contro la Russia, che chiede a tutti i Paesi dell'Unione Europea di bloccare il gas russo, sta continuando a mantenere in piedi, nel suo Paese, i contratti di approvvigionamento di gas, petrolio e carboni russi? E come mai non é stato bloccato il contratto per il passaggio dei rifornimento di idrocarburi all’Europa attraverso l’Ucraina? Il suo popolo muore sotto le bombe mentre Mosca fornisce regolarmente idrocarburi all’Ucraina che effettua regolari pagamenti e riceve regolari bonifici russi per le royalities del passaggio delle esportazioni di idrocarburi destinati all’Europa, compresa l'Italia. Ma non è tutto: il presidente ucraino ha chiesto a tutti i Paesi dell'UE di espellere i cittadini russi all'interno dei propri territori. Una richiesta irricevibile, che avrebbe dovuto avere un grande clamore ma che è passata sotto silenzio. Sul rispetto dei diritti gli ucraini predicano male e razzolano ancora peggio. Ci sono quasi 60 conflitti nel mondo, perché i riflettori sono stati puntati solo sull'Ucraina? E mentre, senza il clamore dei mesi scorsi, i governi continuano con gli aiuti per l'Ucraina, man mano l'opinione pubblica comincia a farsi delle domande e pretende delle risposte.
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