ANN- Letizia Leonardi - Mentre in Artsakh la vita torna lentamente e con molta difficoltà alla normalità la paura per nuovi venti di guerra non si placano. Aliyev non si accontenta più di pretendere altri territori del Nagorno Karabakh sotto il controllo armeno ma mira anche all'Armenia. Mentre i riflettori erano tutti puntati sulla guerra tra Palestina e Israele molti soldati sono entrati a confine della piccola Repubblica Caucasica.
Alti funzionari governativi di Baku hanno già annunciato la necessità che l’Azerbaijan abbia una zona cuscinetto lungo il confine con l’Armenia e che se ciò non fosse avvenuto con l'accordo pacifico, sarebbe avvenuto a giugno con le armi. Il governatore di Syunik ha infatti annunciato la presenza di migliaia di uomini al confine di questa area.
Dopo sette mesi dalla fine della guerra in Nagorno Karabakh è ormai palese l'obiettivo dell'alleanza turco-azera per annientare il nemico armeno.
La "ragion di Stato" che, nel 1994, aveva fermato le pretese armene, dopo la schiacciante vittoria contro un'Azerbaijan che aveva subito una disfatta, non è per niente osservata da Baku, ora che le parti sono state invertite. Gli armeni nel 1994 non approfittarono della situazione a loro favorevole ed è evidentemente stato un errore. Errore che Aliyev non intende commettere e quindi non mollerà la presa. Gli armeni, anche allora, accettarono le richieste di Mosca, temendo forse che intervenisse la Turchia in aiuto dei fratelli azeri. E l'Azerbaijan, trent'anni dopo, si è arricchita, si è armata e si è alleata con Erdogan.
Una fase molto pericolosa perché l'esercito azero si troverà di fronte un’Armenia instabile dal punto di vista politico, sofferente a causa della pandemia e della sanguinosa guerra e in più in crisi economicamente. L’Artsakh, d'altro canto, è ormai ridotta a un fazzoletto di terra che piange migliaia di vittime e la distruzione di preziosi armamenti.
I territori oggetto del contendere sono: Tigranashen (con la strada che collega il nord al sud dell’Armenia e che in mano azera isolerebbe Vayots Dzor e Syunik), Tavush (che è uno dei tre collegamenti con la Georgia e anche una buona via di accesso per soldati e armamenti); il Lago Sev ( che controlla dall'altro l'importante corridoio di Lachin che è l'unico collegamento tra l'Armenia e l'Artsakh) e Vardenis (un accesso importante per invadere il territorio armeno). Voci di corridoio parlano di un probabile accordo che il premier Pashinyan starebbe per firmare con la controparte azera per la cessione di queste zone (in tutto o in parte). Se ciò fosse vero il futuro dell'Artsakh,e anche della stessa Armenia, sarebbe in serio pericolo.
Aliyev ha recentemente dichiarato inoltre, che è disponibile ad avere rapporti di buon vicinato solo se l'Armenia cederà tutti i territori che l’Azerbaijan reclama e rinunci a qualsiasi pretesa sull’Artsakh.
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