Letizia Leonardi (Assadakah Roma News) - Grida di aiuto arrivano da più parti per salvare 120 mila armeni del Nagorno Karabakh da morte certa se la Comunità internazionale non interverrà al più presto per sanzionare e condannare l'Azerbaijan per crimini di guerra. La popolazione dell'Artsakh ha solo tre giorni di autonomia alimentare, poi non avrà più di che sfamarsi. La Conferenza delle Chiese europee (Kek) e il Consiglio mondiale delle Chiese (Wvv) hanno inviato una lettera congiunta all'alto rappresentante dell’Unione europea Josep Borrell per denunciare il blocco da parte dell’Azerbaijan della regione di etnia armena dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh). Chiudendo il corridoio di Lachin e tagliando le forniture di gas, proprio all’inizio dell’inverno, infatti gli azeri stanno mettendo in atto un nuovo genocidio. Una gravissima emergenza umanitaria che ha già provocato diversi morti. Secondo quanto scritto nella lettera firmata dal segretario generale della Kek, Jørgen Skov Sørensen, e dal Segretario generale ad interim del Wcc, Rev. Dr Ioan Sauca il governo di Baku sta violando quanto previsto dall'accordo trilaterale firmato il 9 novembre 2020, alla fine della sanguinosa guerra dei 44 giorni. “i crescenti attacchi azeri - si legge nella nota - al territorio armeno sovrano hanno spinto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a convocare una riunione di emergenza lo scorso 15 settembre 2022 e ci sono anche prove di sempre più gravi violazioni dei diritti umani contro gli armeni da parte delle forze militari e di sicurezza dell’Azerbaijan“. Occorre che la Comunità Internazionale intervenga immediatamente per sanzionare pesantemente il governo di Baku. Il timore degli armeni di un nuovo genocidio contro di loro non può essere ignorato. La lettera esorta l’Ue a perseguire tutte le possibili iniziative diplomatiche affinché l’Azerbaijan riapra al più presto il corridoio di Lachin e fornisca poi adeguate garanzie perché rimanga aperto. I firmatari della missiva chiedono inoltre di fare tutto il possibile per garantire l’estensione del mandato dell’attuale missione di monitoraggio dell’UE al confine tra Armenia e Azerbaijan includendo il corridoio di Lachin. Il blocco di questa unica via di comunicazione che collega l'Artsakh all'Armenia, e quindi al resto del mondo, sta impedendo da diversi giorni il transito di merci, persone e, quello che è ancora più grave, di medicinali. Malati gravi ricoverati all’ospedale di Stepanakert hanno necessità di essere trasferiti a Yerevan ma non possono essere spostati e ciò comporterà gravi conseguenze per la loro salute. Già diversi malati e anche bambini sono deceduti per mancanza delle cure necessarie. La Comunità Internazionale, che sta aiutando con grande dedizione l'Ucraina, ha il dovere anche pensare a cosa sta accadendo in Nagorno Karabakh agli armeni. Anche le organizzazioni armene degli Stati Uniti occidentali hanno rilasciato una dichiarazione congiunta riguardante il blocco azero dell'Artsakh chiedendo l'intervento della Casa Bianca e un ponte aereo per arrivare in soccorso degli armeni bloccati e circondati dagli azeri..
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