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Immagine del redattoreLetizia Leonardi

Armenia - Si spera sulla pace con Baku e si pensa alle basi russe


Letizia Leonardi e Talal Khrais - Il Premier armeno Nikol Pashinyan ha annunciato che spera, nei prossimi mesi di arrivare a delle trattative di pace definitiva con l'Azerbaijan. A mediare tra i due contendenti, dopo che il Nagorno Karabakh è stato completamente annesso dal governo di Baku, si è offerta la Georgia. Intanto il Presidente russo Putin ha chiesto a Yerevan chiarimenti sul futuro delle basi russe presenti sul territorio della Repubblica d'Armenia. Pashinyan, in un'intervista al Wall Street Journal ha infatti dichiarato: "Non vedo alcun vantaggio nel mantenere le basi militari russe in Armenia". Basi militari che servirebbero in caso di attacchi azeri nel territorio sovrano della piccola Repubblica caucasica.

In base agli ultimi aggiornamenti il Presidente azero Ilham Aliyev avrebbe rinunciato alla conquista del territorio del corridoio di Zangezur che unirebbe la Repubblica Autonoma azera di Nakhchivan con l'Azerbaijan. Lo avrebbe rivelato il consigliere azero della politica estera Hikmet Hajiyev all'agenzia giornalistica Reuters.

L'Armenia infatti si era opposta a cedere tale corridoio, che fa parte del suo territorio sovrano, soprattutto dopo aver perso la regione contesa del Nagorno Karabakh. Una sconfitta che il popolo armeno non intende accettare e ancora cova un forte risentimento nei confronti del Premier Pashinyan.

Nonostante le speranze di pace da parte di Yerevan, è saltato, su richiesta di Baku, il vertice previsto a Bruxelles tra Armenia e Azerbaijan per la fine di ottobre. A Yerevan sperano che venga fissata a breve la data di un nuovo incontro.

E tra la speranza di pace, che lascerebbe comunque l'amaro in bocca, si fanno i conti con le difficoltà dell'accoglienza di chi è stato costretto a lasciare l'Artsakh. A preoccupare è, in particolare, la situazione dei bambini. A tal proposito l'Unicef sta collaborando con Yerevan e altre associazioni umanitarie per aiutare i minori bisognosi.

L'organizzazione sta distribuendo materiale didattico già per mille bambini e presto saranno interessati altri duemila. L'Unicef ha inoltre annunciato la creazione di nuove strutture che possano ampliare le scuole armene e ha lanciato un appello per raccogliere 12,6 milioni di dollari che serviranno per fornire servizi essenziali come l'istruzione, la salute, la protezione dell'infanzia, la nutrizione e l'acqua e i servizi igienici nei primi sei mesi.








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