Letizia Leonardi (Assadakah News) - Il premier armeno Nikol Pashinyan, semmai ce ne fosse stato bisogno, ha sciolto la riserva e ha palesato da che parte stare. Ha scelto l'Occidente e in particolare ha liquidato l'alleato storico, rappresentato dalla Russia, e ha suggellato una partnership strategica con gli Stati Uniti.
Questa volontà è stata espressa con un messaggio che il Premier di Yerevan ha inviato al Presidente americano Joe Biden in occasione della festa del 4 luglio, anniversario dell'indipendenza degli Stati Uniti.
Pashinyan, nella sua lettera, ha scritto che "Yerevan tiene in grande considerazione il ruolo degli Stati Uniti nel processo di costruzione della pace nella nostra regione e apprezza il sostegno americano alla sovranità, indipendenza, democrazia, integrità territoriale e inviolabilità dei confini della Repubblica di Armenia". Fiducia piena dunque in questa patnership in un momento di grande incertezza e difficoltà per l'Armenia che deve difendersi dai ricatti dell'Azerbaijan che, dopo essersi presa il Nagorno Karabakh, ora punta al territorio sovrano della Repubblica d'Armenia. La piccola Repubblica Caucasica chiede un percorso di pace definitiva in modo da rendere la regione più prospera. Oggi, a riprova degli ottimi rapporti, l'Ambasciata degli Stati Uniti in Armenia si è congratulata con Pashinyan in occasione del Giorno della Costituzione della moderna Repubblica d'Armenia, promulgata nel 1995.
E tra un colloquio e l'altro l'Armenia punta anche alla costruzione di una centrale nucleare. Questo è quanto riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass.
Sul fronte religioso, Papa Francesco ha nominato monsignor Ante Jozic, Arcivescovo titolare di Cissal, nuovo nunzio apostolico in Georgia e Armenia.
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