Letizia Leonardi (Assadakah News) - I matrimoni armeni avevano delle curiose usanze. Una di questa era quella della “Volpe nuziale”. Nel giorno del matrimonio lo sposo con le donne della sua famiglia si recavano a prendere la sposa alla sua abitazione ma, il bambino più discolo della famiglia dello sposo, arrivava per primo e faceva da vedetta. Quando in lontananza vedeva arrivare il gruppo dello sposo, allertava i parenti della ragazza gridando: “Sta arrivando la volpe!”. Il richiamo alla volpe derivava dal fatto che, mentre controllava l’orizzonte, il ragazzino si appropriava di una gallina che, alla fine, gli veniva regalata come ricompensa per aver avvertito dell’arrivo del corteo accompagnato, in genere, da un gruppo di musicisti per suonare e intonare canti tipici dedicati al matrimonio. A ballare però erano solo le donne. A quelle della famiglia del marito si univano le donne non sposate della famiglia della ragazza. Ma alla futura sposa non era consentito scendere. Lei aspettava in casa con la madrina, presente per aiutarla a vestirsi, e con il via vai di invitati che portavano doni. Anche oggi le vengono donati cesti pieni di frutta, di abbigliamento, borse e portafogli, biancheria, e via dicendo.
In tempi più recenti il rituale dell’arrivo dello sposo si è andato modificando. Dagli anni ’70 fino agli anni ’90 del Novecento, la “Volpe nuziale” non prevedeva più la presenza del bambino a fare da vedetta ma il corteo dello sposo arrivava con le macchine. La prima, quella in cui c’era il ragazzo, si distingueva perché aveva, legato sul cofano anteriore, il pupazzo di una volpe. Essendo la volpe un animale furbo e rapido, stava a significare che lo sposo stava arrivando velocemente e che la famiglia della sposa doveva preparare immediatamente un tavolino, all’esterno della casa, imbandito con vodka, cognac e dolci vari. Musiche, canti, balli e doni precedevano l’ingresso in casa del futuro sposo.
Oggi questa usanza non viene più praticata, anche se è possibile che sia rimasta nei piccoli villaggi. Tutto dipende da quanto le famiglie sono legate alle antiche tradizioni.
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