Letizia Leonardi (Assadakah Roma News) - Importante posizione francese che si schiera dalla parte dell'Armenia contro il governo di Baku. Il Senato francese ha condannato ufficialmente, con una risoluzione, l'aggressione dell'Azerbaijan sul territorio sovrano della Repubblica d'Armenia avvenuta il 13 settembre di quest'anno. Si è aperta così una crisi diplomatica tra Baku e Parigi. La Francia chiede di sanzionare il governo azero.
Con 295 voti favorevoli e solo 1 contrario è passata la risoluzione che richiede al governo di imporre sanzioni all’Azerbaijan per le sue provocazioni e i suoi attacchi contro l’Armenia. Il Senato francese si è pronunciato anche per le continue aggressioni contro la repubblica d'Artsakh (Nagorno-Karabakh).
La risoluzione francese chiede inoltre il completo ritiro delle truppe azere dal territorio armeno e il riconoscimento formale dell'autoproclamata Repubblica d'Artsakh, riconoscimento chiesto da anni dagli armeni e da diverse istituzioni per evitare le continue aggressioni azere e il pericolo di nuove e sempre più sanguinose guerre. Si ribadisce anche l'importanza di garantire la protezione del corridoio di Lachin che collega il Nagorno Karabakh con l’Armenia.
Il testo della risoluzione del Senato francese ha un ulteriore aspetto rilevante perché il governo, insieme con gli alleati europei, non dovrebbe più ignorare ciò che accade nella Regione del Caucaso ma dare una risposta adeguata ai nuovi attacchi azeri contro l’Armenia e l’Artsakh imponendo tutti insieme sanzioni, confisca delle proprietà dei leader azeri e la possibilità di vietare l’importazione del petrolio e del gas naturale dall’Azerbaijan. Praticamente si chiede lo stesso atteggiamento che, tempestivamente, è arrivato contro la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina. Il Senato francese ha proposto anche la possibilità di aprire un ufficio in Artsakh che possa occuparsi delle questioni umanitarie e rafforzare il legame, anche a livello militare tra Parigi e Yerevan in modo da rafforzare il sistema di difesa armeno. Questa tanto attesa risoluzione, che ci auguriamo apra la strada ad altre risoluzioni dello stesso tenore da parte di altri Paesi, è avvenuta dopo numerose manifestazioni pacifiche di richiesta di supporto davanti all’Ambasciata francese a Yerevan.
Questa decisione da parte della Francia, ha provocato una prima conseguenza a Baku: la vicepresidente dell’Azerbaijan, Mehriban Aliyeva, ha rassegnato le sue dimissioni dal ruolo di ambasciatore dell’Unesco attraverso una lettera inviata al direttore generale dell’organizzazione ed ex ministro della cultura francese Audrey Azoulay. A Yerevan la notizia delle dimissioni della Aliyeva è stata commentata come un atto inevitabile per evitarle ulteriori imbarazzi e polemiche a livello internazionale. Già a marzo del 2022 era stata presentata infatti dal Parlamento Europeo una mozione per una risoluzione sulla distruzione dell’eredità culturale del Nagorno Karabakh nei 44 giorni di guerra del conflitto del 2020 con diversi e continui atti di vandalismo da parte degli azeri su chiese e storiche testimonianze armene.
Auspichiamo che dopo questo primo passo tutta la Comunità Internazionale segua la Francia nella scelta di schierarsi con gli armeni e nella ferma condanna dell'Azerbaijan.
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