Letizia Leonardi (Assadakah News) - Si è tenuta dall'11 al 13 settembre a Yerevan la prima importante conferenza sul vino e sull'enoturismo in Armenia. Ciò che è emerso in questa full immersion è stato soprattutto il grande sviluppo del settore vinicolo. La piccola Repubblica caucasica ha una tradizione antichissima nel settore dell'enologia. Soddisfatta Zaruhi Muradyan, direttrice esecutiva della "Vine and Wine Foundation of Armena" (VWFA), L'evento è servito anche a far conoscere il ricco patrimonio e la storia del Paese.
"L'Armenia - ha spiegato Muradyan - ha un enorme potenziale perché abbiamo tanti territori dedicati alla viticoltura. Nel 2018 erano presenti solo 25 aziende, ora ne abbiamo più di 150, con una crescita incredibile negli ultimi cinque anni. Il nostro lavoro è quello di sviluppare il settore vitivinicolo, capendo esattamente il potenziale dei nostri vitigni autoctoni per la vinificazione. Inoltre, stiamo cercando di aiutare i produttori a definire uno standard per arrivare a definire cosa significa vino armeno".
La crescita del settore vinicolo è dovuta anche al coinvolgimento di molti consulenti internazionali (tra cui enologi, agronomi ed enotecnici italiani, francesi e sudamericani) che hanno reso possibile l'implementazione delle nuove tecnologie. Di pari passo sta crescendo anche il turismo legato al settore enologico.
Oltre ad ammirare le bollezze naturalistiche e artistiche i turisti potranno contare su aziende che, oltre alla produzione di vini, hanno iniziato a credere e investire nell'enoturismo e presentano i propri vini raccontando le tradizioni e la storia dei territorio.
Dal convegno è emersa anche la necessità di coinvolgere le nuove generazioni attraverso iniziative a loro dedicate, come festival "Vino e jazz" o "Vino e scacchi".
Purtroppo è la guerra, secondo Zaruhi Muradyan, l'ostacolo allo sviluppo delle aziende vinicole armene. Molti vigneti infatti si trovano vicino ai confini con l'Azerbaijan e quindi è molto pericoloso anche solo il prendersene cura, oltre all'incognita di non sapere con certezza se in futuro le vigne saranno o no in pericolo.
Oltre agli ottimi vini e grappe, in Armenia si produce da moltissimi anni anche il leggendario cognac Ararat.
Nella piccola Repubblica caucasica oggi vivono meno di tre circa milioni di persone, contro gli 8 milioni che vivono all'estero a causa della diaspora provocata dal genocidio perpetrato, dal 1915, dall'Impero ottomano che causarono circa un milione e mezzo di morti. Molti armeni della diaspora aiutano da sempre i propri connazionali rimasti in Patria attraverso investimenti sul territorio con la realizzazione di cantine all'avanguardia.
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