Letizia Leonardi (Assadakah News) - Dopo il tradimento della Russia, suo partner storico, l'Armenia si rivolge all'Occidente. Occidente che, in tutti i momenti più difficili, ha sempre voltato le spalle alla piccola Repubblica caucasica. Tuttavia, l'Armenia non ha altra scelta. Putin non ha gradito la politica filo occidentale del premier Pashinyan e aveva già da tempo abbandonato al suo destino la terra di Hayk. Dopo l'apertura della Commissione Ue per la liberalizzazione dei visti, ora il Consiglio europeo, per la prima volta, stanzia dieci milioni per l'assistenza delle Forze Armate Armene nell'ambito del Fondo europeo per la pace (Epf). L'obiettivo di questa misura di assistenza è rivolta a potenziare le capacità logistiche delle Forze armate e di contribuire a migliorare la protezione dei civili nelle crisi e nelle emergenze. Metterà il Paese nelle condizioni di difendersi e di partecipare a missioni e operazioni militari internazionali, comprese quelle dispiegate dall'Ue. In una nota del Consiglio si legge che: "Il sostegno adottato oggi sarà fornito nel quadro del partenariato dell'Ue con l'Armenia, che si basa su valori condivisi e mira a promuovere la pace, la stabilità e la prosperità in Armenia e nel Caucaso meridionale".
Presto anche i visti per i viaggi verso e dall'Ue saranno liberalizzati, dopo che saranno soddisfatte tutte le condizioni elencate nel piano d'azione.
Attualmente gli armeni godono già dei benefici di un accordo di facilitazione del visto con l'Ue dal 1° gennaio 2014 ma nel prossimo futuro sarà ancora più semplice e meno costoso viaggiare in Europa per brevi soggiorni (meno di 90 giorni).
Questo aiuterà l'Armenia a raggiungere il suo obiettivo a lungo termine di arrivare a un regime senza visti con l'UE.
I deputati della Lega Paolo Formentini, vice presidente della commissione Affari Esteri e Giulio Centemero, capogruppo in commissione Finanze della Camera dei deputati, hanno accolto con favore la decisione dell'UE di fornire assistenza militare all'Armenia, dato che è un Paese al centro della regione transcaucasica e cruciale in uno scacchiere decisivo per il mantenimento di un equilibrio fra le varie potenze regionali.
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