Letizia Leonardi (Assadakah News) - Le case degli armeni a Stephanakert, ex capitale dell'Artsakh, ora annesso all'Azerbaijan, diventeranno residenze per l'Università statale, che accoglierà 1200 studenti azeri. Il governo di Baku ha già programmato l'apertura, a settembre, dell'ateneo (già Università statale dell'Artsakh) che ospiterà diversi corsi di studio.
Gli ostelli, che la propaganda di Aliyev, ha annunciato destinati agli studenti universitari, saranno realizzati in alcuni dei fabbricati della città di Stephanakert.
Il dittatore azero non dice però che gli ostelli altro non sono che le abitazioni delle famiglie armene, cacciate dalle proprie case, lo scorso settembre, in quella che si può tranquillamente definire una pulizia etnica. All'indomani dall'ultimo attacco, che ha costretto gli armeni alla resa, già stremati dai quasi dieci mesi di blocco dell'unica via di collegamento con l'Armenia, che ha provocato una gravissima crisi umanitaria, il 90% della popolazione aveva già lasciato le proprie case e la propria terra. Una pulizia etnica che gli azeri hanno compiuto con l'assistenza delle Forze di Pace della Federazione Russa che dovevano essere in Artsakh (Nagorno Karabakh) per difendere gli armeni ma che alla fine hanno permesso all'Azerbaijan di prendersi tutto il territorio dell'enclave senza la presenza armena.
I proprietari di quelle case sono stati cacciati senza avere alcuna possibilità di tornare nelle loro proprietà, come è accaduto nel 1915 nell'Impero Ottomano, durante il genocidio compiuto dai Giovani Turchi. E adesso come allora non è stato previsto alcun risarcimento per i beni a loro sottratti. Agli armeni non è stato mai garantito nulla dal diritto internazionale.
Ma tutto questo non è bastato. Il 1 giugno è stato il 36° anniversario della nascita dell'Artsakh Tv, creata nel 1988, per far sentire la voce popolazione armena della regione.
Purtroppo, questo 1 giugno, non c'è stato nulla da festeggiare perché il segnale della televisione è stato spento dall'occupazione azera. Gli occupanti, o i separatisti, come riferiva certa stampa occidentale, indottrinata dalla propaganda mendace del governo di Baku, non erano gli armeni, che sempre, fin dall'antichità, hanno abitato e governato quei territori, passati dal primo gennaio di quest'anno, sotto il controllo del regime di Aliyev.
Regime che sta smantellando le case del villaggio di Kirants nel territorio sovrano della Repubblica d'Armenia, che ha preteso minacciando, in caso contrario, un intervento militare.
Le autorità azere hanno concesso alla popolazione locale tempo fino al 24 giugno per abbandonare i territori passati all'Azerbaijan. Gli azeri si stanno inoltre riposizionano ai confini della regione di Tavush, sempre in territorio armeno.
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