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Immagine del redattorePatrizia Boi

Archeologia - Premiata a Paestum la Fondazione Mont'e Prama 

Sito archeologico di Mont'e Prama a Cabras (immagine dal web)


Patrizia Boi (Assadakah News) - In occasione del 50° anniversario dalla scoperta dei Giganti, la Fondazione Mont'e Prama ha ottenuto il Premio "Paestum - Mario Napoli", un importante riconoscimento assegnato nell’ambito della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (Bmta).

 

Il Premio, come afferma Ugo Picarelli, Direttore della Bmta di Paestum viene attribuito ogni anno «a personalità e organismi che contribuiscano al dialogo interculturale, alla valorizzazione del patrimonio culturale e alla promozione del turismo archeologico» e lo ha consegnato lui stesso durante la cerimonia di sabato scorso, 2 novembre, nelle mani del Presidente della Fondazione Anthony Muroni.

 

La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico Archaeological Tourism Exchange si è appena svolta a Paestum, in Provincia di Salerno, dal 31 ottobre al 3 novembre 2024.

 

Muroni ha ricevuto il Premio con soddisfazione affermando: «Siamo contenti che il lavoro della Fondazione sia stato apprezzato anche fuori dai confini della nostra isola,  è un riconoscimento per il grande lavoro svolto dal cda, da tutto il personale del nostro ente, dalla Cooperativa Penisola del Sinis e dalle aziende che hanno collaborato per queste celebrazioni così importanti».

 

È stato anche molto positivo il Bilancio delle presenze nello stand della Fondazione alla Borsa, che ogni giorno è stato preso d'assalto da centinaia di persone alle quali veniva distribuito materiale informativo sul patrimonio archeologico della Sardegna.


Nelle quattro giornate trascorse a Paestum le archeologhe e gli archeologi di Cabras hanno preso parte a diverse conferenze scientifiche per approfondire gli aspetti principali e raccontare la storia e gli itinerari del parco archeologico naturale del Sinis. Numerosi gli incontri con i tour operator nel corso del workshop dedicato all'incontro tra domanda e offerta.

 

La Fondazione

«Noi siamo i Giganti di Mont’e Prama. Siamo arcieri, guerrieri, pugilatori». Questo è il motto del sito.

 

La Fondazione Mont’e Prama è un’organizzazione nata con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il patrimonio archeologico della Penisola del Sinis, in particolare il sito di Mont’e Prama, situato nella Sardegna centro-occidentale, nei pressi di Cabras. Istituita nel 2018, la fondazione si occupa di coordinare le attività di ricerca, conservazione e promozione dei reperti, oltre a sensibilizzare il pubblico sull’importanza storica e culturale delle statue note come i Giganti di Mont’e Prama.


Scoperta dei Giganti di Mont’e Prama

La scoperta delle statue (immagini dal web)


La scoperta dei Giganti risale agli anni '70, quando, nel 1974, durante lavori agricoli, furono ritrovati casualmente i primi frammenti di statue. Gli scavi successivi, condotti dal 1975 al 1979, portarono alla luce centinaia di frammenti che, una volta restaurati, rivelarono un insieme di statue colossali in arenaria rappresentanti figure umanoidi, guerrieri, arcieri e pugilatori, tutte risalenti al periodo nuragico.


Significato Archeologico e Storico dei Giganti di Mont’e Prama

I Giganti di Mont’e Prama hanno una rilevanza storica straordinaria poiché offrono un’immagine concreta e imponente della civiltà nuragica, una cultura protosarda sviluppatasi tra il 1800 e il 200 a.C. circa.

Questa civiltà era famosa per i suoi maestosi nuraghi, ma non si conoscevano fin a cinquant’anni fa rappresentazioni scultoree di figure umane di grandi dimensioni. I Giganti, quindi, sono una testimonianza eccezionale di una cultura sofisticata e complessa, probabilmente influenzata dai contatti con altre civiltà mediterranee, come i Fenici e i Micenei, ma con uno stile e iconografie proprie.


Le Statue

La scoperta delle statue, gli scavi (immagini dal web)


Le statue dei Giganti di Mont'e Prama, rinvenute nella Penisola del Sinis, sono sculture uniche che rappresentano una delle testimonianze più impressionanti della civiltà nuragica. Queste figure, scolpite in arenaria tra il IX e l'VIII secolo a.C., costituiscono una collezione straordinaria di statue monumentali raffiguranti guerrieri, pugilatori e arcieri, ciascuno caratterizzato da dettagli specifici che riflettono non solo abilità artistiche avanzate, ma anche valori simbolici e culturali profondi della società nuragica.


Immagina una statua alta circa 2-2,5 metri, scolpita in pietra calcarea. Ha una postura eretta e rigida, con un’espressione austera e occhi circolari ben evidenziati. Gli occhi sono particolarmente caratteristici: enormi, tondi, e scolpiti in rilievo, quasi ipnotici. La testa è solitamente coperta da un elmo squadrato e, a seconda del tipo (guerriero, arciere o pugilatore), regge un’arma o uno scudo. Gli arti sono tozzi e geometrici, mentre le gambe sono massicce, con i piedi scolpiti in modo approssimativo e bloccati in una posizione rigida. Lo stile è arcaico, con linee e forme estremamente semplici e geometriche, simili a sculture astratte.


I Giganti sono considerati le statue più antiche del Mediterraneo occidentale, e con la loro altezza, che arriva fino a 2,5 metri, rappresentano un unicum per la Sardegna e per l’archeologia europea.


Tipologie di Statue e loro Caratteristiche


Le sculture di Mont’e Prama si dividono in tre principali categorie: guerrieri, arcieri e pugilatori, ognuna dotata di specifiche peculiarità che ci permettono di distinguerle e comprendere il loro possibile significato rituale.

Volto di pugilatore (immagini dal web)


1. Pugilatori

I pugilatori sono le statue più numerose tra i Giganti di Mont'e Prama. Sono facilmente riconoscibili grazie a un caratteristico scudo curvo e protettivo che tengono sollevato sopra la testa, un’arma o uno strumento di difesa dalla forma particolare che indica la loro funzione simbolica e difensiva. Gli altri dettagli distintivi dei pugilatori includono:

  • Caschi cornuti - I pugilatori indossano caschi decorati con due corna, che ricordano l'elmo di un guerriero. Questo elemento potrebbe richiamare la potenza o il coraggio, forse anche un simbolismo legato alla loro funzione protettiva.

  • Cinturone o fascia addominale - Sul busto, spesso all'altezza dell'addome, portano un cinturone scolpito, che potrebbe rappresentare un’armatura.

  • Posizione del corpo - I pugilatori sono rappresentati con un atteggiamento fisico molto rigido, quasi ieratico, che conferisce loro un aspetto imponente e statico, forse volto a trasmettere un'idea di forza o resistenza fisica.

Testa di guerriero (immagine dal web)


2. Guerrieri

Le statue dei guerrieri sono meno numerose rispetto a quelle dei pugilatori, ma sono altrettanto spettacolari e presentano caratteristiche specifiche:

  • Scudo circolare - Il guerriero tiene un grande scudo circolare sul fianco o di fronte al corpo. Questo scudo, diversamente da quello dei pugilatori, è di forma piena e non sollevato, suggerendo un ruolo difensivo in posizione più stabile.

  • Spada o altro tipo di arma - Alcuni guerrieri sembrano impugnare una spada o un’arma corta, elemento che sottolinea il loro ruolo combattivo o militare.

  • Elmo con decorazioni - Come i pugilatori, i guerrieri portano elmi, sebbene spesso meno elaborati di quelli dei pugilatori, ma comunque distintivi. Potrebbero rappresentare simboli di rango o casta militare nella società nuragica.

  • Posizione solenne - Il guerriero appare con una postura simile ai pugilatori, fiera e statica, che li rende simili a statue commemorative o votive.

Busto di arciere (immagini dal web)


3. Arcieri

Le statue degli arcieri sono riconoscibili per via della presenza di arco e faretra, che li identificano come membri dell’élite armata. I dettagli che li caratterizzano includono:

  • Arco tenuto con una mano - L’arciere porta un arco che lo distingue dalle altre figure. Questo strumento potrebbe rappresentare abilità particolari, forse legate alla caccia o alla guerra a distanza.

  • Faretra con frecce - Solitamente, sulle spalle o al fianco, gli arcieri portano una faretra che sottolinea ulteriormente la loro funzione come esperti tiratori.

  • Elmo e armatura - Gli arcieri indossano elmi, simili a quelli dei guerrieri e pugilatori, ma generalmente meno imponenti. L’armatura potrebbe essere simile a quella degli altri, ma varia per mostrare ruoli diversi in battaglia.


Dettagli Stilistici delle Statue

Dettagli stilistici statua del pugilatore (immagini dal web)


Le statue dei Giganti di Mont’e Prama presentano diversi elementi stilistici e decorativi che li rendono unici nel panorama dell'arte preistorica mediterranea.


  • Volto - I volti delle statue sono stilizzati e spesso assumono una forma squadrata, con lineamenti geometrici. Gli occhi, uno degli elementi più affascinanti, sono rappresentati da due cerchi concentrici incisi profondamente nella pietra, simili a dischi solari, che forse richiamano concetti di potere divino o immortalità.

  • Capelli e barba - Alcune statue mostrano dettagli del viso che rappresentano capelli e barba in modo molto stilizzato, quasi schematico, probabilmente come segno di status o maturità.

  • Postura e rigidità - Tutti i Giganti condividono una postura rigida e quasi bidimensionale, con il busto frontale e le braccia e gambe dritte, elementi che danno loro un aspetto imponente e ieratico, tipico delle statue votive.


Significato Culturale e Rituale


Le statue dei Giganti di Mont’e Prama sono state interpretate come rappresentazioni di eroi, guerrieri o divinità protettive. La loro collocazione nel sito vicino a tombe nuragiche suggerisce un forte legame con riti funerari o di commemorazione degli antenati, forse anche come guardiani spirituali della comunità. I Giganti potrebbero essere stati una manifestazione visiva del potere della classe militare della società nuragica o rappresentazioni di figure mitiche legate alla cultura e religiosità locale.


Impatto Storico e Importanza delle Statue


Queste statue non solo arricchiscono la comprensione dell’arte e religione nuragica, ma mostrano anche che la Sardegna era un luogo di innovazione e di una cultura avanzata, in grado di produrre opere di notevole complessità. Rappresentano una sfida per la percezione tradizionale di una Sardegna isolata e mettono in evidenza il suo ruolo come punto di contatto tra diverse civiltà mediterranee. La scoperta dei Giganti ha spinto gli archeologi a rivedere le ipotesi sulla gerarchia e organizzazione sociale dei nuragici e sull’uso dell’arte per celebrare e immortalare la memoria di figure importanti per la comunità.

Restauro delle statue (immagini dal web)


Le idee di Luigi Muscas


Le teorie di Luigi Muscas sui Giganti di Mont’e Prama sono sicuramente interessanti e hanno suscitato curiosità nel panorama delle interpretazioni popolari e alternative. Muscas, ricercatore e appassionato di archeologia, sostiene infatti che le statue rappresentino veri e propri giganti vissuti in epoca remota in Sardegna. Secondo la sua ipotesi, i Giganti di Mont’e Prama non sarebbero soltanto sculture simboliche, ma piuttosto una rappresentazione realistica di esseri umani di dimensioni colossali che avrebbero abitato l’isola in un passato dimenticato.


Giganti Reali in Sardegna


Muscas sostiene che in Sardegna esistessero, in tempi antichissimi, individui di statura eccezionalmente alta, forse alti fino a tre o quattro metri. Questi giganti, secondo lui, sarebbero i protagonisti di miti e leggende locali e sarebbero stati una parte importante della cultura nuragica. Alcuni reperti e ossa di grandi dimensioni ritrovati sull'isola vengono da lui interpretati come prove a sostegno della presenza di esseri di dimensioni sovrumane.


Influenza del Mito dei Giganti


Le leggende sarde effettivamente includono storie di giganti. Secondo la tradizione popolare, i giganti sono esseri eroici e spesso misteriosi, legati a costruzioni imponenti come i nuraghi e le tombe dei giganti, monumenti funebri di grandi dimensioni. Questi miti affascinano molti appassionati, poiché si basano su racconti tramandati oralmente che parlano di antenati giganteschi dotati di grande forza e saggezza.


Tuttavia non esistono prove ufficiali che confermino l'esistenza di una popolazione di giganti in Sardegna. Gli archeologi interpretano i Giganti di Mont’e Prama come statue votive o commemorative, probabilmente create per celebrare figure eroiche o guerrieri defunti. Le dimensioni monumentali delle statue sono spiegabili come una scelta artistica e simbolica, comune in molte civiltà antiche, per dare maggiore imponenza e sacralità alle rappresentazioni.


Interesse e Influenza Culturale

Passeggiata tra i giganti di Mont'e Prama (immagine dal web)


Le teorie di Muscas sono parte di un filone di archeologia alternativa che esplora possibilità diverse da quelle accettate dagli studiosi. Queste teorie hanno sicuramente acceso l’immaginazione e l'interesse pubblico, contribuendo a rendere i Giganti di Mont’e Prama un argomento di fascino popolare. La narrativa dei giganti vissuti realmente in Sardegna è anche rafforzata dall'interesse generale per i misteri e le antiche civiltà, come accade per altri siti leggendari e misteriosi in tutto il mondo.


Dove si trovano i reperti


Oggi, i reperti dei Giganti di Mont’e Prama sono principalmente conservati e esposti in due luoghi in Sardegna:


  • Museo Civico Giovanni Marongiu di Cabras - situato nella cittadina di Cabras, non lontano dal sito di Mont’e Prama, questo museo ospita una parte significativa delle statue restaurate dei Giganti. Qui è possibile ammirare alcune delle figure monumentali di arcieri, pugilatori e guerrieri, insieme ad altri reperti archeologici provenienti dal sito e dalla regione circostante. Il museo è anche un centro informativo dove i visitatori possono conoscere meglio la civiltà nuragica e la storia dei ritrovamenti.


  • Museo Archeologico Nazionale di Cagliari - a Cagliari, nel capoluogo sardo, si trova una collezione di statue di Mont’e Prama, tra cui alcuni degli esemplari meglio conservati. Il museo ospita anche altri importanti reperti della civiltà nuragica e di epoche successive, offrendo un contesto storico e culturale più ampio. Esporre le statue a Cagliari ha contribuito a rendere accessibili i Giganti a un pubblico più ampio, attratto dalla fama di queste imponenti sculture.


Entrambi i musei collaborano con la Fondazione Mont’e Prama per garantire la tutela, la conservazione e la valorizzazione di questi preziosi reperti, oltre a sostenere la ricerca e la divulgazione dell'importanza storica del sito.


Conclusioni


I Giganti di Mont’e Prama sono, dunque, una testimonianza unica e affascinante della civiltà nuragica, capaci di raccontare storie di guerrieri, divinità e culti ancestrali.


Le statue rimangono un mistero affascinante, seppure, secondo gli archeologi, non vi siano evidenze che confermino l'esistenza di giganti reali in Sardegna. Le teorie come quelle di Muscas contribuiscono comunque a mantenere viva l’attenzione su Mont’e Prama, invitando la gente a riflettere sulle molteplici interpretazioni possibili del nostro passato.


La maestosità delle Statue e il mistero che ancora circonda questi eccezionali giganti continuano ad attirare studiosi e appassionati da tutto il mondo, rendendo Mont’e Prama uno dei siti archeologici più importanti della Sardegna e un simbolo del suo patrimonio storico-culturale.

 

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