Patrizia Boi (Assadakah News) - Tra i vapori delle acque termali e la solidità del travertino antico, San Casciano dei Bagni si erge oggi come un monumento vivente alla memoria e alla scoperta. I recenti scavi del Bagno Grande, condotti con dedizione e passione da un team multidisciplinare di esperti e studenti, hanno riportato alla luce un tesoro archeologico unico al mondo. Questo luogo, protetto per oltre 2300 anni dal fango argilloso e dalle acque bollenti, ci sussurra storie di fede, cura e connessione umana, intrecciate con la sacralità di un passato che ancora pulsa nelle vene della nostra cultura.
Il Santuario Ritrovato - Tesori e Significati
Le mani degli archeologi hanno dissotterrato un microcosmo di offerte votive: quattro statue in bronzo, tra cui un sorprendente mezzo corpo maschile nudo e la figura di un bambino sacerdote con una palla rituale, simbolo di giochi e profezie.
Serpenti in bronzo, uno dei quali lungo quasi un metro, evocano l'idea dell'‘agatodemone’, lo spirito buono e profetico che proteggeva la sorgente, testimoniando il legame indissolubile tra natura e divinità.
Accanto a questi, migliaia di monete di età repubblicana e imperiale, gemme, corone d'oro e oggetti in ambra e vetro, raccontano di pratiche rituali e offerte per la guarigione e la prosperità.
Le uova ritrovate, alcune intatte, con il tuorlo ancora visibile, sono un simbolo di rigenerazione e vita nuova, mentre frammenti di pigne e intrecci vegetali confermano la sacralità delle forze naturali, nutrimento spirituale del luogo.
Questi ritrovamenti, avvenuti nel corso degli scavi svolti da giugno a ottobre del 2024, completano le precedenti scoperte anch’esse eccezionali relative al 2022 quando vennero portate alla luce ben 24 statue bronzee di epoca etrusca e romana, cinque delle quali alte quasi un metro e soprattutto perfettamente integre.
La presentazione dei reperti
Le recenti scoperte avvenute all'interno di quello che è ormai chiamato il "Santuario Ritrovato" sono state presentate lo scorso 3 dicembre accompagnate da un filmato in anteprima presentato da Rai Cultura, al teatro dei Georgofili Accalorati, dalla sindaca di San Casciano Bagni, Agnese Carletti, alla presenza del ministro della Cultura.
La sindaca ha dichiarato:
«La comunità di San Casciano ha investito e sta investendo tantissimo in questo progetto. Oggi, avere qui tutti gli attori è una grande soddisfazione nell'ottica di vedere presto realizzati il museo, il parco e l'hub universitario ai quali ormai stiamo lavorando da anni e che daranno nuova linfa vitale a questo comune. La speranza è che lo spirito buono e profetico della sorgente incarnato nel serpente di bronzo ritrovato quest'estate, possa aiutarci a realizzare tutto il più velocemente possibile».
Alessandro Giuli ha affermato:
«San Casciano è un luogo a me caro. Qui mi è venuta l'idea di un piano Olivetti per la cultura, ossia di stabilire un legame tra borghi, periferie, città. Questo degli scavi di San Casciano dei Bagni è un progetto che nasce in una comunità straordinaria, con ritrovamenti che inducono il MiC a sostenerlo fortemente, affinché l'area archeologica e i beni in essa ritrovati possano essere valorizzati al meglio e la struttura museale prenda forma nel più breve tempo possibile. Quello di San Casciano è un progetto di assoluto rilievo per il MiC».
Alla conferenza stampa sono intervenuti, tra gli altri, Luigi La Rocca, direttore del Dipartimento Tutela del Ministero della Cultura, Massimo Osanna, direttore generale Musei del MiC, Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, Gabriele Nannetti, soprintendente per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, e i funzionari Emanuele Mariotti (Comune di San Casciano dei Bagni) e e Ada Salvi (Soprintendenza).
Chi ha illustrato le ultime scoperte sono stati Tomaso Montanari, rettore dell'Università per Stranieri di Siena, e Jacopo Tabolli, archeologo dell'Università per Stranieri di Siena, direttore dello scavo.
Per Tomaso Montanari, Rettore Università per Stranieri di Siena:
«L'archeologia, come sappiamo, non si occupa di caccia al tesoro e ai tesori, ma si occupa dello studio e della ricostruzione dei contesti culturali e “non è possibile avere comprensione dei contesti passati se non si ha un vivo interesse e un amore per i contesti vivi”; questo diceva Marc Bloch nel 1944 nell'Apologia della Storia prima che i nazisti lo uccidessero. Quindi l’impegno dell'Università per Stranieri è quello di costruire un HUB di ricerca che connetta passato e presente, laddove il presente sono le vive persone degli archeologi e delle archeologhe di tutto il mondo che speriamo vengano nella nostra foresteria. In questo edificio in cui le pietre del passato che lo compongono collegate alla cinta muraria medievale di San Casciano sono in rapporto con le pietre vive della comunità scientifica e della comunità civica del paese. Queste cose devono essere in rapporto se vogliamo che ci sia un futuro sostenibile per la comunità di San Casciano dei Bagni e per la comunità scientifica internazionale. Non è comune che la ricerca si ponga questo tipo di problemi ma noi pensiamo invece che non ci sia distinzione fra la prima e la terza missione cosiddetta, fra la ricerca e la condivisione della conoscenza che non deve desertificare e gentrificare, ma deve invece rendere più vivibile e più civile la polis di San Casciano dei Bagni».
L'archeologo Jacopo Tabolli ha spiegato:
«La varietà delle offerte votive, che ricalca quanto già emerso nel 2022 e, allo stesso tempo, lo arricchisce e lo completa, offre uno squarcio ulteriore sul significato e sul ruolo di questo luogo di culto e cura, dove il rapporto col sacro, tra umano e divino, è forse percepito come diretto, quasi affidato allo continuo scorrere delle acque calde e al 'genius loci' nella forma del serpente 'agatodemone'»,
Tra i ritrovamenti spiccano le iscrizioni in etrusco e latino, che offrono uno spaccato sulla devozione alle Ninfe, alla Fortuna e al Genio dell’Imperatore. La commistione di lingue e culture riflette il passaggio dalla civiltà etrusca a quella romana, segnando l'evoluzione spirituale e sociale di questo luogo magico.
Nella stessa giornata è stata presentato anche il progetto del Museo Archeologico Nazionale di San Casciano dei Bagni in fase di costituzione nel Palazzo dell'Arcipretura assieme al Parco Archeologico Termale che nascerà attorno allo scavo del Bagno Grande.
«Con immenso piacere, a conclusione dell'ultima campagna di scavi, condividiamo un altro capitolo della straordinaria storia del Bagno Grande, che ha contribuito a rafforzare l'importanza e la centralità del santuario etrusco-romano. Le recenti scoperte rappresentano anche un ulteriore incentivo per la progettazione, già avviata, del nuovo Museo e del primo lotto del Parco archeologico di San Casciano», ha dichiarato il Soprintendente ABAP per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, Gabriele Nannetti.
«La Direzione generale Musei sta procedendo con determinazione, insieme alla Direzione generale archeologia belle arti e paesaggio e alla Soprintendenza, verso la realizzazione del nuovo Museo Archeologico Nazionale di San Casciano. Grazie a un finanziamento di 4,5 milioni di euro nell'ambito dei Grandi Progetti Beni Culturali, il cinquecentesco Palazzo dell'Arcipretura, situato nel cuore della città e recentemente acquisito dal Ministero della Cultura, sarà ristrutturato e allestito per ospitare questo nuovo spazio espositivo. Entro giugno 2025 sarà completata la progettazione, così da avviare i lavori entro la fine dello stesso anno. Parallelamente, stiamo acquisendo un ulteriore edificio, situato proprio di fronte al Palazzo dell'Arcipretura, che accoglierà uffici e laboratori al servizio del museo.
Questo progetto, frutto di una virtuosa collaborazione tra istituzioni, porterà entro il 2026 all'apertura di un museo accessibile, progettato secondo i più elevati standard del Sistema Museale Nazionale. Qui, i bronzi di San Casciano troveranno la loro casa, per raccontare a tutti i pubblici la straordinaria storia che li accompagna», ha raccontato il Direttore generale Musei del MIC, Massimo Osanna.
Per Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana, «San Casciano dei Bagni è l'esempio della forza della cultura. Il tema che qui emerge nitidamente è quello di come la cultura sia capace di rivitalizzare i piccoli centri. San Casciano dei Bagni può diventare un esempio per tutti di prospettiva per il futuro, un vero emblema della Toscana diffusa. La giornata di oggi è importante per dare concretezza e questo, con la sinergia tra tutte le Istituzioni che verrà fissata a partire dallo statuto della Fondazione che sarà un modello tra Comune, Regione Toscana e Ministero, per valorizzare questo tesoro inestimabile, gestire il nuovo museo e più in generale per dare centralità alla cultura, elemento fondante della nostra identità. Il rilancio della conoscenza della civiltà etrusca con i suoi elementi di modernità, come il ruolo centrale della donna nella società, è un tema cruciale per il nostro futuro culturale».
L'estensione delle indagini nel santuario del 'Bagno Grande' ha portato alla luce il 'temenos', il muro di recinzione dello spazio sacro, che racchiudeva più edifici tra cui il tempio in corso di scavo, costruito attorno alla grande vasca sacra. Un edificio più antico, o forse un grande recinto, costruito in blocchi di travertino, già in età etrusca circondava la sorgente del Bagno Grande, limitando così lo spazio sacro del culto, almeno dal III secolo a.C.
Dallo scavo è emersa in tutta la sua bellezza la vasca più antica, che fu poi ricostruita tra i regni degli imperatori Tiberio e Claudio, forse in seguito ad un prodigio legato alla caduta di un fulmine. Nella vasca sacra dove la stratificazione dei doni votivi è protetta dall'acqua bollente e dal fango argilloso, dopo un complesso lavoro di gestione dell'acqua proveniente dalla sorgente, alla profondità di quasi 5 metri, sono state raggiunte nuove sequenze stratigrafiche.
Ancora una volta, è il metallo pregiato a dare forma e anima al deposito votivo, custode di un’antica devozione. Emerse dal grembo della terra, quattro nuove statue raccontano storie dimenticate, affiancate da braccia, teste, gambe incise di segni e preghiere. Tra queste reliquie, gli strumenti del rito: un’elegante lucerna, la cui fiamma forse un tempo danzava per gli dei, e un piccolo toro di bronzo che richiama il mondo agro-pastorale, già scolpito nel bassorilievo immerso nella sacra vasca.
Sparse tra gli strati, oltre 10.000 monete repubblicane e imperiali giacciono come frammenti di una storia economica e spirituale. E accanto al bronzo, l’oro: una corona, un anello e aurei romani svelano l’intreccio tra la preziosità del dono e il potere curativo delle acque calde, unito alle arcane pratiche divinatorie che il santuario custodiva come segreto sacro.
Le iscrizioni, in etrusco e in latino, rivelano dediche che invocano Chiusi, Cleusi, e rendono omaggio alle Ninfe e alla Fonte Calda, Flere Havens. Giuramenti vibrano sulla Fortuna e sul Genio dell’Imperatore.
Tra le offerte, spicca un torso maschile, perfettamente diviso a metà: dedicato da un Gaio Roscio alla Fonte Calda, esso potrebbe celebrare la guarigione della parte rappresentata.
Accanto, un bimbo augure del II secolo a.C. stringe una palla tra le dita, i pentagoni cuciti che sembrano vibrare in un gesto divinatorio. La grazia di una statua femminile, con le trecce che si adagiano sul petto, riprende il gesto dell’offerente, mentre teste votive in bronzo, dall’eleganza protoimperiale, portano sul collo iscrizioni che evocano il culto della Fonte, come ombre di antichi ritratti.
Nella stratificazione del deposito, ogni elemento narra di un rito eterno: migliaia di frammenti d’uovo, alcuni intatti con il tuorlo ancora visibile, parlano di rinascita e rigenerazione. Pigne e rametti ittorcigliati si intrecciano alla memoria, alimentando la forza vitale delle acque. Ai piedi di tronchi lignei infissi nella profondità, un’inaspettata processione di serpenti in bronzo si snoda nelle tenebre del deposito. Piccoli e grandi, culminano in un esemplare straordinario di oltre 90 cm: un “agatodemone” barbuto e cornuto, protettore della sorgente e custode del mistero, il più grande mai ritrovato, eco di antiche pratiche divinatorie che legavano il destino al sussurro delle acque e al serpente che ne vegliava l’anima.
In questo intreccio di metalli e simboli, di natura e fede, si rivela un santuario che parlava alla terra e al cielo, in un dialogo che risuona ancora attraverso i secoli
«La straordinaria partecipazione alla presentazione di oggi e la presenza del Ministro sono il segno del grande sostegno che l'amministrazione sta dando e darà a questo progetto archeologico. Qui, a San Casciano dei Bagni, si è sviluppata una buona pratica di collaborazione tra tanti soggetti pubblici e privati e da questo è scaturito un progetto che il Ministro della Cultura ha finanziato e sostenuto. Un progetto che si fonda su basi scientifiche, su un gruppo di archeologi coeso e multidisciplinare e su una comunità locale presente e partecipe. La diffusione della conoscenza che sta venendo fuori dalle ricerche archeologiche è un punto fondamentale del progetto, insieme alla valorizzazione degli oggetti. I reperti ci trasmettono un messaggio antico ma attuale, la connessione tra la salute e la necessità di curarsi e la fede, tra il metodo scientifico e le pratiche rituali, il tutto legato dall'acqua termominerale del Bagno Grande. I dati ci raccontano di un mondo che sta cambiando, il passaggio dalla cultura etrusca a quella romana, dove il dono è rappresentato dai materiali preziosi, il bronzo, i gioielli e le monete appunto.
Ci sono quindi tutti i presupposti per continuare a finanziare il progetto, che non riguarda solo gli scavi ma anche la realizzazione di un museo e di un parco archeologico presso il Bagno Grande", ha spiegato il Capo Dipartimento Tutela del MIC, Luigi La Rocca.
Il Futuro - Museo e Parco Archeologico
Entro il 2026, dunque, il Palazzo dell’Arcipretura ospiterà il nuovo Museo Archeologico Nazionale di San Casciano dei Bagni. Grazie a un finanziamento di 4,5 milioni di euro, questo spazio racconterà ai visitatori la storia millenaria del Bagno Grande, con esposizioni immersive e laboratori interattivi. Al museo si affiancherà il Parco Archeologico Termale, un luogo dove natura e archeologia dialogheranno per offrire un’esperienza unica.
Raccontare per Condividere
Tutto questo verrà narrato nel documentario Rai Storia Italia, Viaggio nella Bellezza, dal titolo "Oltre il bronzo, lo scavo di San Casciano dei Bagni", firmato da Brigida Gullo ed Eugenio Farioli Vecchioli. La puntata, in onda a febbraio 2025, condurrà il pubblico tra le pieghe di queste straordinarie scoperte, con uno sguardo attento alle nuove vie della ricerca interdisciplinare.
Una Comunità Internazionale di Sapere
Questo progetto non è solo un viaggio nel passato, ma un esempio di archeologia civica e condivisa. Ottanta studenti di archeologia provenienti da tutto il mondo hanno partecipato alla campagna 2024, lavorando fianco a fianco con i ricercatori in un dialogo interculturale che riflette lo spirito di inclusività del progetto. Come ha dichiarato Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena: «L'archeologia non è una caccia al tesoro, ma una forma d'amore per il passato e il presente.»
Oltre al museo e al parco archeologico termale a San Casciano dei Bagni aprirà le porte, dalla fine del 2026, anche Hub internazionale di ricerca, finanziato dall'Università per gli Stranieri di Siena con fondi del ministero per l'Università e la ricerca.
«Un sogno di archeologia civica e internazionale che si avvera», ha affermato il rettore di Unistrasi Tomaso Montanari, che a Viterbo ha firmato l'atto di acquisto della sede, un palazzetto storico abbracciato alla torre della Porticciola, l'antico accesso Trecentesco a tramontana del borgo toscano.
Si tratta di oltre trecento metri quadri nel cuore del centro storico di San Casciano che accoglierà i ricercatori di tutto il mondo, garantendo spazi adeguati allo studio e alla ricerca. È previsto, inoltre, l’allestimento di una biblioteca specializzata, aperta anche alla comunità.
Per acquistare e ristrutturare questa nuova Sede è previsto un finanziamento di circa mezzo milione di euro nel progetto CADMO, finanziato dal ministero per l'Università e la Ricerca, che prevende circa 3 milioni di euro in cinque anni. Come ha raccontato Montanari in una intervista all’ANSA:
«Tutto è cominciato meno di un anno fa quando il Centro CADMO della nostra università pubblicava un bando pubblico, la Stranieri cerca la sua casa, nel centro storico di San Casciano, vicino allo scavo, al parco archeologico e al museo, per popolare di ricerca il paese durante tutto il corso dell'anno. Al bando hanno risposto in tanti, poi una commissione, poi la scelta, poi i pareri tecnici del Demanio. Un sogno che si è fatto presto realtà e che sarà portato avanti con gli stessi principi di accoglienza, condivisione professionale, inclusività e internazionalizzazione con i quali, fin dagli inizi sono stati condotti gli scavi che stanno riportando alla luce la storia più antica e i tesori del Bagno Grande».
Lo Scavo
Lo scavo del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, affidato in concessione al Comune da parte della Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, si sviluppa grazie a una sinergia tra enti e istituzioni. La collaborazione con la Soprintendenza ABAP per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, insieme al coordinamento scientifico dell’Università per Stranieri di Siena, garantisce una gestione accurata e approfondita del progetto.
Gli interventi di conservazione e restauro sono realizzati con il supporto dell’Istituto Centrale per il Restauro.
Il progetto riceve sostegno economico da diverse realtà: oltre al Comune di San Casciano dei Bagni, contribuiscono il Centro CADMO dell’Università per Stranieri di Siena, la Soprintendenza ABAP e altri partner tra cui Robe Cope per Vaseppi Trust, Friends of Florence, il Gruppo E, Iren e Heureka Ambiente.
Fondamentale è anche il ruolo dell’Associazione Archeologica Eutyche Avidiena, che non solo sostiene la logistica e l’organizzazione dello scavo, ma ha accolto più di 5.000 visitatori con passeggiate archeologiche dedicate alla valorizzazione del patrimonio locale.
Durante la presentazione dei risultati dello scavo, è stato annunciato il progetto per il futuro Museo Archeologico Nazionale di San Casciano dei Bagni, che troverà sede nel Palazzo dell’Arcipretura. Accanto al museo, sorgerà un Parco Archeologico Termale intorno al Bagno Grande, creando un luogo dove archeologia, storia e natura si incontrano per offrire un’esperienza unica e immersiva.
L’Ecosistema del Passato che Vive
San Casciano dei Bagni è oggi un emblema di come il passato possa alimentare il futuro. Le sue acque calde continuano a scorrere, non più solo come fonte di guarigione fisica, ma come simbolo di rigenerazione culturale e spirituale. Qui, tra bronzi e preghiere, il dialogo tra divino e umano si rinnova, invitandoci a immergerci nel flusso eterno della storia.
Fonti: ANSA; Pam; Andkronos; La Presse; fbg; sid; Public Policy; AgenziaCULT; Arte Magazine; Informazione; Corriere Nazionale; La Valdichiana; Oksiena; Arte Magazine;
Dichiarazioni di autorità locali e istituzionali:
Agnese Carletti (Sindaca di San Casciano dei Bagni).
Alessandro Giuli (Riferimenti alla cultura e alla valorizzazione del patrimonio).
Luigi La Rocca (Direttore del Dipartimento Tutela del MiC).
Massimo Osanna (Direttore generale Musei del MiC).
Eugenio Giani (Presidente della Regione Toscana).
Gabriele Nannetti (Soprintendente per le province di Siena, Grosseto e Arezzo).
Istituzioni e organizzazioni coinvolte nel progetto:
Università per Stranieri di Siena (Rettore Tomaso Montanari, coordinamento scientifico).
Soprintendenza ABAP per le province di Siena, Grosseto e Arezzo.
Istituto Centrale per il Restauro (per i lavori di conservazione e restauro).
Centro CADMO dell'Università per Stranieri di Siena.
Associazione Archeologica Eutyche Avidiena (supporto logistico e visite guidate).
Robe Cope per Vaseppi Trust, Friends of Florence, Gruppo E, Iren e Heureka Ambiente (finanziamenti).
Progetti futuri e dichiarazioni ufficiali:
Progetto per il Museo Archeologico Nazionale di San Casciano dei Bagni (finanziamento e sede al Palazzo dell'Arcipretura).
Progetto del Parco Archeologico Termale.
Documentari e media:
Programma Rai Cultura, filmato in anteprima sul sito.
Documentario Rai Storia Italia, Viaggio nella Bellezza, titolo "Oltre il bronzo, lo scavo di San Casciano dei Bagni" (in onda febbraio 2025).
Dichiarazioni e citazioni di esperti nel campo dell'archeologia:
Tomaso Montanari (sulle implicazioni culturali e civiche dell’archeologia).
Jacopo Tabolli (su come i ritrovamenti arricchiscano la comprensione del sito).
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