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Arabia Saudita - Natale e il Rispetto delle Differenze

Immagine del redattore: Patrizia BoiPatrizia Boi

Maddalena Celano (Assadakah News) - L'Arabia Saudita, cuore dell'Islam e custode delle due città sante di La Mecca e Medina, non celebra ufficialmente il Natale, eppure, negli ultimi anni, grazie alle riforme sociali e culturali introdotte dal governo, il Paese sta mostrando una un'apertura crescente verso le festività celebrate dagli espatriati e dalle comunità cristiane che vivono al suo interno.

 

Un Paese in Evoluzione


Tradizionalmente, le festività non islamiche, come il Natale, non erano visibili nello spazio pubblico in Arabia Saudita. Con il programma "Vision 2030", guidato dal Principe ereditario Mohammed Bin Salman, il Paese ha avviato una trasformazione culturale e sociale che ha condotto a una maggiore tolleranza verso le differenze religiose e culturali, creando spazi in cui i non musulmani possono celebrare le proprie tradizioni, anche se in maniera discreta.


La Chiesa copta ortodossa egiziana ha rivelato che il vescovo Marcos, titolare della diocesi di Shubra al-Khaimah, ha tenuto per la prima volta la Divina liturgia del Natale ortodosso nella notte tra il 6 il 7 gennaio 2023 in Arabia Saudita.


A rivelarlo è la rivista legata al Patriarcato copto ortodosso “Al Kiraza. La celebrazione della liturgia natalizia da parte del prelato è avvenuta nell’ambito di una visita pastorale durata circa un mese che ha toccato le varie comunità copto ortodosse residenti nel Regno dell’Arabia Saudita. Il prelato si è recato nelle città di Riyahd e Jeddah e ha visitato anche la Provincia orientale saudita con il pieno patrocinio delle autorità saudite.


Nella rivista “Al Kiraza”, la Chiesa copta ortodossa afferma, che «il regno dell'Arabia Saudita, Paese arabo islamico fratello del nostro Egitto, sta assistendo a un grande sviluppo e apertura alle società globali, che consente allo Stato di essere una voce attiva in tutti i Paesi, e il merito di questa modernizzazione e apertura va al re Salman e al principe ereditario Mohamed Bin Salman».


Il vescovo Marcos aveva già visitato l’Arabia Saudita nel dicembre 2018, rispondendo a invito dell'erede al trono esteso durante la sua visita in Egitto del marzo dello stesso anno, in cui è avvenuto l'incontro tra Mohamed Bin Salman e il Patriarca della Chiesa copta-ortodossa egiziana Tawadros II di Alessandria.


Alla messa hanno partecipato gli egiziani copti residenti nel regno, ma soprattutto esiste un accordo del principe con Papa Tawadros in base al quale le chiese attualmente sono già in costruzione.


La celebrazione è un passo avanti verso l'inclusione di diverse comunità che visitano o risiedono in Arabia Saudita, nel contesto della visione in evoluzione del regno e del cambiamento culturale come parte della sua Saudi Vision 2030. La prima chiesa del regno è destinata a essere costruita anche nella loro città iper futuristica, chiamata NEOM, da 500 miliardi di dollari.

Il Principe Ereditario Mohamed Bin Salman e il Patriarca della Chiesa copta-ortodossa egiziana Tawadros II di Alessandria
Il Principe Ereditario Mohamed Bin Salman e il Patriarca della Chiesa copta-ortodossa egiziana Tawadros II di Alessandria

Il Natale tra gli Espatriati


L'Arabia Saudita ospita milioni di espatriati provenienti da tutto il mondo, molti dei quali cristiani. Per queste comunità, il Natale è un momento importante che viene celebrato in ambito privato, nelle residenze personali o nei compound riservati agli stranieri. Gli alberi di Natale, i regali e i pasti tradizionali sono parte delle celebrazioni, anche se spesso si svolgono lontano dagli occhi del pubblico.


Le ambasciate straniere giocano un ruolo cruciale nel sostenere le comunità cristiane, organizzando eventi natalizi e messe per i propri cittadini.

 

Un Natale Discreto ma Presentissimo


Negli ultimi anni, alcuni negozi nelle città principali come Riyadh e Jeddah hanno iniziato a vendere decorazioni natalizie, alberi e persino abiti di Babbo Natale. Sebbene la vendita di questi articoli non sia ampiamente pubblicizzata, la loro presenza indica un cambiamento nella percezione e nell'accettazione di festività diverse.


Anche i ristoranti e i caffè di fascia alta hanno iniziato a offrire menu e brunch natalizi per la clientela internazionale, contribuendo a creare un’atmosfera festiva per chi desidera celebrare.


Il Ruolo della Tolleranza Religiosa


L'Arabia Saudita ha recentemente fatto passi avanti in materia di tolleranza religiosa, consentendo ai cristiani e ad altre comunità religiose di praticare le proprie tradizioni in modo privato. Anche se le chiese non sono ancora visibili nello spazio pubblico, il dialogo interreligioso e la consapevolezza stanno crescendo, favorendo un clima più aperto rispetto al passato.

 

Un Natale in Armonia con la Cultura Locale


Chi celebra il Natale in Arabia Saudita tende a mescolare le tradizioni natalizie occidentali con le influenze locali. Ad esempio, le celebrazioni possono includere piatti arabi come il "kabsa" o il "muttabal" accanto ai classici occidentali, creando un incontro unico di culture.


Il Natale in Arabia Saudita rimane una festività discreta ma significativa per le comunità cristiane e per gli espatriati. Sebbene il Paese mantenga saldamente la sua identità islamica, i cambiamenti culturali in corso stanno aprendo la strada a una maggiore tolleranza e inclusione. Per chi vive in Arabia Saudita, il Natale rappresenta un momento di celebrazione privata e di condivisione culturale, in un contesto che sta lentamente evolvendo verso una maggiore apertura al mondo.


La Comunità Cristiana in Arabia Saudita - Una Presenza Silenziosa e Resiliente


L'Arabia Saudita, culla dell'Islam vanta la presenza di milioni di lavoratori espatriati cristiani nel regno, che contribuiscono alla sua economia e mantengono viva la loro fede.

 

La comunità cristiana in Arabia Saudita è composta quasi esclusivamente da espatriati. Secondo stime non ufficiali, si contano tra 1,5 e 2 milioni di cristiani, principalmente lavoratori provenienti da Filippine, India, Sri Lanka, Libano, Etiopia e altri paesi occidentali.

 

Conclusione


La comunità cristiana in Arabia Saudita rappresenta una presenza silenziosa ma significativa, che vive la propria fede con resilienza in un contesto unico. Nonostante le sfide, i cristiani contribuiscono attivamente alla società saudita, offrendo un esempio di tolleranza e adattamento. Con il progredire delle riforme, il riconoscimento delle diversità religiose potrebbe diventare parte integrante della trasformazione del regno, arricchendo ulteriormente il tessuto culturale del Paese.

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