top of page

Arabia Saudita - Jeddah, la BAV alla Biennale Arti Islamiche

Immagine del redattore: Patrizia BoiPatrizia Boi
Western Hajj Terminal dell'aeroporto internazionale King Abdulaziz a Jeddah in Arabia Saudita
Western Hajj Terminal dell'aeroporto internazionale King Abdulaziz a Jeddah in Arabia Saudita

Patrizia Boi (Assadakah News) - La seconda edizione della Biennale delle Arti Islamiche si sta svolgendo a Jeddah, in Arabia Saudita, presso il Western Hajj Terminal dell'aeroporto internazionale King Abdulaziz. Inaugurata oggi sabato dal 25 gennaio, terminerà il 25 maggio 2025.


L'evento mira a esplorare l'espressione della fede nella civiltà islamica, accostando opere contemporanee a oggetti storici provenienti da diverse culture islamiche.


Un fattore molto significativo di questa edizione è la partecipazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, che per la prima volta contribuisce con undici opere, sottolineando l'importanza del dialogo interculturale e interreligioso.



La bellezza della Biblioteca Apostolica Vaticana


Il tema scelto per questa edizione è un versetto coranico che si riferisce alla creazione:


«Dio creò i cieli e la terra e tutto ciò che vi è frammezzo».


Questo tema permette di esplorare i diversi modi in cui la fede si esprime nella civiltà islamica attraverso un percorso estetico e spirituale.

Bellezze dell'Arte di Jeddah
Bellezze dell'Arte di Jeddah

La Biennale coinvolge più di venti artisti provenienti dall'Arabia Saudita, dalla regione del Golfo e da altri paesi, tra cui l'italiano Arcangelo Sassolino. L'evento riunisce prestiti dalle principali istituzioni d'arte islamica del mondo, da Tunisi a Tashkent, da Timbuctù a Yogyakarta, offrendo una panoramica sulla dimensione esperienziale della fede.


La partecipazione della Biblioteca Vaticana rappresenta un passo significativo nel promuovere la comprensione reciproca e il dialogo tra culture e religioni diverse, evidenziando il ruolo dell'arte come ponte tra le tradizioni spirituali.

Monsignor Angelo Vincenza Zani Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa
Monsignor Angelo Vincenza Zani Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa

Come afferma Monsignor Angelo Vincenza Zani Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa: «Nel 1451 Papa Niccolò V creò la Biblioteca Apostolica Vaticana per mettere a disposizione testi e volumi per tutti gli studiosi. Non è stata concepita come una biblioteca strettamente teologica, cristiana, ma è la biblioteca dell'umano».


Secondo Don Mauro Mantovano (SBD) Prefetto della Biblioteca apostolica vaticana: «Mettere a disposizione del materiale molto significativo, soprattutto in riferimento alla cultura e alla storia islamica nella Biennale di Jeddah, è un nostro modo di essere presenti proprio con questa dimensione per far incontrare popoli, culture, religioni diverse attraverso la diplomazia culturale».

Don Mauro Mantovano (SBD) Prefetto della Biblioteca apostolica vaticana
Don Mauro Mantovano (SBD) Prefetto della Biblioteca apostolica vaticana

Un fatto che può apparire strano per una mostra islamica è il fatto che siano stati richiesti da parte dell'Arabia Saudita documenti antichi riguardanti i numeri. I numeri usati nel mondo arabo, spesso noti come numeri arabi, hanno origini antiche e sono legati a una tradizione matematica che ha influenzato il mondo intero. In realtà, i numeri che oggi utilizziamo in gran parte del mondo furono inventati in India, ma è grazie ai matematici arabi che il sistema si è diffuso, perfezionato e universalizzato. Questo rappresenta uno degli esempi più chiari del contributo del mondo islamico alla scienza e alla cultura globali.


I numeri arabi giunsero in Europa attraverso la Spagna islamica e le traduzioni dei testi arabi in latino nel XII secolo. Un personaggio chiave nella loro diffusione fu Fibonacci, un matematico italiano che introdusse il sistema numerico indo-arabo in Europa nel suo libro Liber Abaci (1202).

Il numero e la sua importanza nella creazione
Il numero e la sua importanza nella creazione

«Dall'esplorazione del cielo alla mappatura di oceani e fiumi. I calcoli matematici dimostrano la natura universale del numero, strumento usato per comprendere la creazione e svelarne l'ordine».


E proprio una mappa lunga quasi sei metri, realizzata in turco-ottomano, descrive tutto il percorso del numero. Acquistata a Costantinopoli dal libanese Giuseppe Assemani, che nel 1739 divenne prefetto della Biblioteca Vaticana, la mappa si riferisce direttamente all'opera di un famoso viaggiatore ottomano, Elia Celebi, che nel 1683 fece un viaggio dal Cairo fino in verso i sorgenti del Nilo. Si tratta di esemplare unico che è stato sottoposto, grazie anche al finanziamento del governo Saudita, a un restauro completo.

Mappa in turco ottomano di quasi 6 metri che descrive il viaggio dal Cairo al Nilo
Mappa in turco ottomano di quasi 6 metri che descrive il viaggio dal Cairo al Nilo

Allaa Biennale di Jedda questa mappa è accostata ad un altro pezzo unico, a cui è strettamente legata, una mappa del Golfo Persico, probabilmente prodotta dallo stesso atelier e conservata oggi nella Biblioteca Nazionale del Qatar.


Mappa del Golfo Persico conservata nella Biblioteca Nazionale del Qatar
Mappa del Golfo Persico conservata nella Biblioteca Nazionale del Qatar

Nel segno del dialogo, dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, provengono alcune antiche ed uniche traduzioni del Corano. Uno è un manoscritto greco, in realtà molto antico, è probabilmente la più antica traduzione in assoluto. L'altro è un testo scritto in arabo, in scrittura ebraica, pensato per essere letto all'interno della comunità ebraica. Scritto in Sicilia nel XIV secolo, venne portato a Roma dall'ebreo convertito Flavio Mitridate. Per gli umanisti, come Pico della Mirandola, divenne uno strumento attraverso cui apprendere l'arabo.

Antiche e uniche traduzioni del Corano
Antiche e uniche traduzioni del Corano

Prosegue Don Mauro Mantovano (SBD) Prefetto della Biblioteca apostolica vaticana: «Ci ha colpito e abbiamo aderito molto volentieri la prospettiva proprio di mettere a disposizione del materiale che riguarda il numero. Fin dagli albori dell'umanità si potrebbe dire che attraverso questo le persone, i popoli sono sempre stati collegati e i numeri, visto che indicano un rapporto, sono anche ciò che ci permette di creare delle connessioni».

Manoscritto originale in arabo
Manoscritto originale in arabo

Secondo la visione di Frère Adrien de Fochier (OP) Dipartimento manoscritti BAV: «Non ci sono culture totalmente distaccate le une delle altre. Gli arabi hanno recuperato e sviluppato delle conoscenze astronomiche sia dell'Asia, sia della Grecia antica e dal loro lavoro sono venute delle traduzioni nelle lingue occidentali. Prestiamo un manoscritto nella lingua originale, in arabo, ma anche la sua traduzione fatta in greco, poco tempo dopo la produzione in lingua araba. 'L'astronomia funziona anche con i numeri e l'importanza dello zero per i calcoli è fondamentale e per questo che prestiamo anche un manoscritto di Fibonacci che fu il primo in Europa a introdurre lo zero - che viene dall'India tramite il mondo arabo - e mostriamo anche questo esemplare in particolare - di Copernico - che aiuta a capire come diversi elementi da diverse culture aiutano a sviluppare la conoscenza e la descrizione del mondo. Non esiste alcuna cultura totalmente isolata dalle altre culture e questo è anche valido per i nostri giorni».

Frère Adrien de Fochier (OP) Dipartimento manoscritti BAV
Frère Adrien de Fochier (OP) Dipartimento manoscritti BAV

Infine ancora Monsignor Angelo Vincenza Zani, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, spiega: «I tesori che abbiamo qui nella nostra biblioteca, dobbiamo utilizzarli per creare, diciamo, la diplomazia della cultura, la diplomazia del dialogo, dove le parti - anche su posizioni diverse - però hanno come obiettivo quello di porsi in dialogo su ciò che ha prodotto l'umano. Siamo contenti di andare in Arabia Saudita e credo che le biblioteche abbiano un compito molto importante per recuperare le radici della storia e per non compiere i disastri che purtroppo stiamo compiendo oggi».


La partecipazione del Vaticano alla Mostra di Arte Islamica di Jeddah, su invito dell'Arabia Saudita, rappresenta senza dubbio un significativo passo avanti nella diplomazia culturale e nel dialogo interreligioso.


Per approfondire ulteriormente, è disponibile un video prodotto da Vatican News che illustra la partecipazione della Biblioteca Vaticana alla Biennale:


La partecipazione alla Biennale di Jedda in Arabia Saudita della Biblioteca Apostolica Vaticana


Comments


bottom of page