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Arabia Saudita - Alla Biennale Architettura con "Um Slaim"

Aggiornamento: 1 giorno fa

The Pursuit of Site, 2021. Fotografia per gentile concessione di Syn Architects
The Pursuit of Site, 2021. Fotografia per gentile concessione di Syn Architects

​Patrizia Boi (Assadakah News) - L’Arabia Saudita conferma la propria presenza alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, riaffermando il suo ruolo centrale nel panorama architettonico globale. Il Padiglione Nazionale, ospitato all’Arsenale dal 10 maggio al 23 novembre 2025, presenterà l’esposizione «The Um Slaim School: An Architecture of Connection», una riflessione immersiva sull’ambiente urbano contemporaneo saudita e sulle pratiche architettoniche emergenti nel Regno.

Il progetto, sviluppato dallo studio Syn Architects di Riyadh, è curato da Beatrice Leanza
Il progetto, sviluppato dallo studio Syn Architects di Riyadh, è curato da Beatrice Leanza

Il progetto, sviluppato dallo studio Syn Architects di Riyadh, fondato da Sara Alissa e Nojoud Alsudairi, è curato da Beatrice Leanza con il supporto di Maryam AlNoaimi e Sara Almutlaq. L’allestimento propone un archivio vivente e uno spazio interattivo, che si articolano in una piattaforma pedagogica alternativa ispirata all’esperienza del collettivo Um Slaim.


Accanto all’esposizione, il Padiglione saudita ospiterà anche una serie di workshop tematici e sessioni pubbliche aperte a studiosi, professionisti e visitatori, che animeranno l’intero periodo della Biennale. Queste attività, parte integrante del progetto The Um Slaim School, offriranno uno spazio di confronto e di scambio transnazionale dedicato all’educazione architettonica, alla sostenibilità urbana e alla riflessione ecologica. I laboratori saranno sviluppati secondo un approccio generativo e immersivo, con particolare attenzione alla dimensione locale del sapere e alle sfide globali dell’urbanizzazione contemporanea.


Attraverso un programma generativo di laboratori e sessioni pubbliche, «The Um Slaim School» intende promuovere una nuova visione dell’educazione architettonica in Arabia Saudita, ponendo in dialogo memoria e sperimentazione, ecologia e identità, costruzione urbana e trasformazioni globali. L’obiettivo è quello di aprire spazi di collaborazione transnazionale e di rafforzare il pensiero spaziale e urbano nel contesto saudita e oltre.

Partecipanti, Syn Architects, Nojoud Alsudairi (a sinistra) e Sara Alissa (a destra). Fotografia di Nora Alissa
Partecipanti, Syn Architects, Nojoud Alsudairi (a sinistra) e Sara Alissa (a destra). Fotografia di Nora Alissa

«The Um Slaim School è una fondazione per un approccio alternativo alla reinvenzione architettonica attraverso narrazioni spaziali e materialità. Questo padiglione inviterà a una riflessione collettiva sul nostro impatto sugli ambienti che abitiamo e sulle nostre storie urbane. Il nostro interesse risiede in quella simbiosi, in come i nostri valori e le nostre idee plasmano il nostro mondo e come i parametri dei nostri paesaggi influenzano quella configurazione», hanno dichiarato Sara Alissa e Nojoud Alsudairi, partner di Syn Architects.


La direttrice della Commissione saudita per l’Architettura e il Design, Dr. Sumayah Al-Solaiman, ha sottolineato con forza l’orientamento del Regno verso una progettualità radicata nella cultura locale ma proiettata verso le sfide del presente:


«La partecipazione dell’Arabia Saudita alla Biennale Architettura di Venezia, quest’anno con The Um Slaim School: An Architecture of Connection, illustra il nostro impegno verso approcci contemporanei all’architettura che onorano il nostro patrimonio affrontando al contempo le sfide globali. Mettendo in evidenza una nuova generazione di progettisti su una piattaforma internazionale di prestigio, aspiriamo a ispirare soluzioni per uno sviluppo urbano sostenibile, a livello locale e globale».

La direttrice della Commissione saudita per l’Architettura e il Design, Dr. Sumayah Al-Solaiman
La direttrice della Commissione saudita per l’Architettura e il Design, Dr. Sumayah Al-Solaiman

Secondo la direttrice, infatti, questi laboratori aperti e momenti di scambio pubblico rappresentano un elemento chiave della strategia saudita per rafforzare la propria presenza culturale internazionale, promuovendo visioni collaborative dell’architettura che integrino identità, tradizione e innovazione.


Questa sarà l’ottava partecipazione dell’Arabia Saudita alla Biennale di Venezia. Nelle precedenti edizioni, il Regno ha dimostrato una crescita continua nel settore architettonico e urbanistico, con progetti capaci di intrecciare il dialogo tra tradizione e innovazione.

Syn Architects - The Conservatory Scaffold, Riyadh, Arabia Saudita, 2021. Fotografia per gentile concessione di Syn Architects
Syn Architects - The Conservatory Scaffold, Riyadh, Arabia Saudita, 2021. Fotografia per gentile concessione di Syn Architects

Nel 2023, il Padiglione saudita ha ospitato l’esposizione “Irth (إرث), termine arabo che significa “eredità”, curata da Basma e Noura Bouzo con l’architetto Albara Osama Saimaldahar. Il progetto ha esplorato la relazione simbiotica tra il tangibile e l’intangibile nell’architettura saudita, soffermandosi sull’uso della terra nelle costruzioni vernacolari e sulla sperimentazione con materiali organici. L’intento era mostrare come le narrazioni stratificate nei materiali possano trasformarsi in strumenti di riflessione per pratiche architettoniche sostenibili del futuro.

19ª Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia 2023 -  Il Padiglione saudita ha ospitato l’esposizione “Irth (إرث)” - @venicedocumentationproject - Per gentile Concessione del Ministro della Cultura
19ª Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia 2023 - Il Padiglione saudita ha ospitato l’esposizione “Irth (إرث)” - @venicedocumentationproject - Per gentile Concessione del Ministro della Cultura

Parallelamente, nel contesto della Biennale Architettura 2023, NEOM – l’ambizioso progetto futuristico promosso dal Regno – ha allestito l’esposizione “Zero Gravity Urbanism – Principles for a New Livability” presso l’Abbazia di San Gregorio.


Qui è stata presentata The Line, la rivoluzionaria città lineare lunga 170 chilometri che sorgerà nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, pensata per rivoluzionare i paradigmi della pianificazione urbana sostenibile.

“Zero Gravity Urbanism – Principles for a New Livability” presso l’Abbazia di San Gregorio
“Zero Gravity Urbanism – Principles for a New Livability” presso l’Abbazia di San Gregorio

Queste iniziative dimostrano l’impegno dell’Arabia Saudita nel contribuire attivamente al dibattito internazionale sull’architettura, posizionandosi come interlocutore d’eccellenza nel campo della progettazione urbana.


Il Padiglione all’Arsenale non è solo un luogo espositivo, ma una vera e propria piattaforma di confronto, ricerca e innovazione, aperta al mondo e dedicata a esplorare l’intersezione tra identità culturale, design contemporaneo e sostenibilità.

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