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Apprensione per il Nagorno Karabakh

Talal Khrais; Beirut – Paola Angelini,Roma

L’Armenia esprime profonda preoccupazione per la tendenza belligerante del competitore Azerbaigian che non abbandona il linguaggio di guerra e sembra proseguire la linea belligerante.

Il Presidente azero Ilham Aliev ha considerato positivo il rapporto di collaborazione con la Russia e continuerà a consolidare l’attrezzatura delle proprie forze armate finché non sarà risolto il conflitto del Nagorno Karabakh.

Va ricordato che l’80% della popolazione del Nagorno Karabakh è armena, appunto per questo, un’occupazione azera non potrà essere accettata. Il Ministro della Difesa armeno, Seyran Ohanian a conoscenza dell’inquietudine che si vive in tutto il Paese riferisce: “siamo preoccupati per la possibilità che l’Azerbaigian si armi, e per il livello di cooperazione tecnico militare tra Armenia e Russia. Stiamo facendo del nostro meglio per mantenere l’equilibrio delle forze, non solo con una superiorità quantitativa, ma anche qualitativa, mentre il Presidente azero Ilham Aliev sta tentando di avviare una corsa agli armamenti nella regione”.

Nel mese di giugno dell’anno passato, il Capo dello Stato azero Ilham Aliev ha affermato: “Baku non interromperà il rafforzamento delle proprie dotazioni militari finché il conflitto non sarà chiuso […] nel 2003 avevamo un budget della difesa di 163 milioni di dollari, lo scorso anno é cresciuto a 3,6 miliardi di euro, e nel 2013 é arrivato a 3,7 miliardi (euro); un paragone non simmetrico con la spesa armena che è di 2 miliardi di dollari. Il bilancio azero stabilito per la difesa è doppio della spesa totale armena”.

Le dure dichiarazioni del Presidente azero Ilham Aliev fanno prevedere il rischio di un possibile ritorno a fare ricorso alle armi. In questi ultimi giorni i negoziati per raggiungere una soluzione pacifica del conflitto definito e considerato “congelato” si indeboliscono. Bisogna ricordare, però, che quel conflitto é costato decine di migliaia di vite negli anni ’90.

È stato chiesto all’Azerbaigian e all’Armenia di concentrarsi sullo scioglimento dei problemi che ancora impediscono la chiusura della vicenda del Nagorno Karabakh e di adottare una posizione pacifica che ragionevolmente lasci vivere tutti i popoli. Un appello per rispettare il cessate il fuoco è arrivato da parte del Gruppo di Minsk, Gruppo di lavoro finalizzato alla promozione delle risoluzioni per la pace, co-presieduto da Russia, Stati Uniti, Francia è stato creato nel 1992 dopo la guerra del Nagorno Karabakh.



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