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Immagine del redattoreLetizia Leonardi

Anche l'attore tunisino Maboruk dice stop al genocidio a Gaza


Lelio Antonio Deganutti (Assadakah News) - La fama di Aymen Maboruk, attore tunisino, si percepisce quando, incontrando qualche ragazzo tunisino per le città d’Italia, si nomina il suo nome: un sorriso  sul loro volto si imprime improvvisamente. Aymen ha partecipato ad una serie televisiva netflix dal titolo ‘’Black Crows’’  con attori arabi di primissimo piano quali Rashed al Shamrani, Sayed Ragab, Dina Talaat. Questa serie, che da noi è passata in secondo piano, è ambientata in Siria ed Iraq e parla delle atrocità commesse dal califfato dell’Isis. L’ultima partecipazione di Aymen è quella nel Thriller ‘’double soul’’ del registra nostrano Valerio Esposito che vede la presenza del celebre Murray Abraham.

 

1.     Ciao Aymen parlaci a grandi linee della tua carriera di attore.

 

Sono nato in Tunisia e nel mio Paese di origine mi sono subito appassionato al teatro per poi                iscrivermi all’Institut supérieur d’art dramatique di Tunisi. Sono poi partito all’estero per terminare gli studi e lavorare nel campo dello spettacolo, sia in ambito teatrale che televisivo in Italia (Rai, Sky) , Spagna, Libano, Paesi del golfo, Turchia.

 

2.     Hai partecipato ad una serie Netflix che parla della guerra in Siria. Ce ne vuoi parlare?

 

Si la serie è del 2017 e si chiama ‘’ Black crows’’ (corvi neri) e narra una storia vera avvenuta  nella città siriana di Al-Raqqa divenuta capitale dell’autoproclamato stato islamico. La serie, nelle sue linee generali, ci parla della vita quotidiana tra i miliziani dell’I.S.I.S. Io ho interpretato uno dei personaggi principali, un certo Seddiki che è stato poi il mentore degli attentati in Francia (Charlie Hebdo) e a Londra. Questa serie è stata onorata anche della presenza del famoso attore Sayed Ragab che ha interpretato il mufti dell’Isis. La serie è stata girata in Libano tra Beirut e Tiro.

 

3.     Che differenza hai notato tra il mondo teatrale tunisino e quello di altri Paesi?

 

In Tunisia, a differenza di molti altri Paesi, lo studio del teatro è stato inserito come materia ufficiale nel programma scolastico. Difatti, nel 1962 con l’indipendenza del paese dal dominio Francese il teatro fu subito inserito nel complesso dell’educazione scolastica liceale. Fu già a quel tempo che compresi i miei talenti partecipando a vari festival. Ciò mi suona strano è che in un Paese come l’Italia, con una notevole storia teatrale, esistono si importanti laboratori teatrali ma non sono obbligatori nelle classi della scuola superiore. Andando all’estero, quindi, non ho avuto alcun problema ad inserirmi in contesti internazionali di teatro.


 

4.     Quale è stato il momento più emozionante della tua carriera?

 

Direi che ci sono tre progetti ognuno dei quali ha lasciato una traccia. Il primo è la serie televisiva ‘’Corvi neri’’ poiché all’interno era presente un cast di attori arabi famosi in tutto il mondo. Il secondo è la serie televisiva ‘’Harga’’ (sconfinamento) che parla dei migranti tunisini che arrivano in Italia e dove io interpreto il tunisino integrato ma razzista verso i suoi connazionali. Il terzo è l’ultimo film ‘’double soul’’ nel quale ho avuto il piacere di recitare con attori importanti da un punto di vista internazionale come Murray Abraham.

 

5.     Vuoi lanciare un messaggio di pace in questi momenti cosi drammatici per il medioriente?

  

L’unica cosa che posso dire è stop al genocidio!

 

(Lelio Antonio Deganutti e Antonio Marco Giuliana - Amici del mondo arabo).

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