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Amman - Comitato Arabo condanna Israele per scontri alla Spianata

Assadakah Beirut - Gli attacchi e le violazioni israeliane sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme rischiano di innescare un ciclo di violenza che minaccia la sicurezza e la stabilità nella regione e nel mondo. Lo ha denunciato il Comitato Ministeriale Arabo riunitosi ad Amman. Secondo quanto riporta l'agenzia Petra, il Comitato - di cui fanno parte Giordania, Tunisia, Algeria, Arabia Saudita, Palestina, Qatar, Egitto, Marocco ed Emirati Arabi Uniti - ha condannato Israele "potenza occupante" per le violazioni sulla Spianata che "si sono gravemente intensificate" negli ultimi giorni di Ramadan e hanno provocato "centinaia di feriti e arresti tra i fedeli, e gravi danni alle strutture della Santa Moschea" di Al-Aqsa.

Per questo il Comitato ha avvertito che "questi attacchi e violazioni rappresentano una palese provocazione ai sentimenti dei musulmani ovunque e minano la libertà di culto nella benedetta moschea di Al-Aqsa e la libertà di accesso ai fedeli". Al tempo stesso il Comitato ha espresso "il suo rifiuto di tutte le pratiche israeliane illegali volte a cambiare lo stato legale e storico" sulla Spianata. Il portavoce del presidente Abu Mazen, Nabil Abu Rudeina - citato dalla Wafa - ha poi denunciato la "decisione di Israele di imporre limitazioni ai fedeli cristiani che entrano al Santo Sepolcro". Quindi ha detto che la "restrizione alla presenza islamico-cristiana" a Gerusalemme "è considerata una guerra contro il popolo palestinese" e "un'altra violazione dello status quo storico".

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