Assadakah News Roma – Una graditissima visita quella che, venerdi il 18 febbraio, la capo missione diplomatica della Lega degli Stati Arabi in Italia e presso la Santa Sede, S.E. Enas Mekkawi, ha compiuto presso la nuova sede della Associazione Italo-Araba Assadakah Roma, a pochi giorni dalla inaugurazione ufficiale della sede stessa.
Ad accogliere S.E. Mekkawi, i massimi dirigenti di Assadakah Roma: il presidente Massimo Marziali; i consiglieri Varo Augusto Vecchiarelli, Gaetano Vari, Simonetta Covati e Talal Khrais e, ospite altrettanto gradito, il consulente turistico Marinella Mariani.
L’Ambasciatrice ha confermato il sostegno della Lega Araba, e del Consiglio degli Ambasciatori Arabi a Roma, ne confronti di Assadakah, e a conferma dell’operato nei diversi campi d’azione.
S.E. Mekkawi ha poi espresso la soddisfazione per la stretta collaborazione tra le due più importanti anime dell’Associazione, a Roma e a Venezia, che insieme portano avanti diverse iniziative, sia a livello nazionale che internazionale, per approfondire la cooperazione fra Italia, Europa e Paesi arabi dal punto di vista diplomatico, politico, culturale e umanitario.
Il presidente Massimo Marziali ha confermato all’ambasciatrice l’impegno di Assadakah, ovunque si trova, nel diffondere la cultura araba in Italia e non solo, e nel sostenere l’operato e le decisioni della Lega dei 22 Stati Arabi.
Presto l’Associazione, sia a Roma che a Venezia, organizzerà iniziative varie per promuovere la conoscenza degli Stati Arabi, fra cui esposizioni, convegni e incontri fra ambasciatori arabi in Italia, e la stampa italiana.
Il capo missione della Lega degli Stati Arabi ha poi visitato la Galleria d’Arte Moderna dell’artista pittore Gaetano Vari che ha donato all’ospite un dipinto che esprime la sua passione per l’Egitto, Paese di origine di S.E. Mekkawi.
Una nuova veste, quindi, per la Associazione Italo-Araba, che si espande e continua la propria attività per concretizzare sempre più il principio della diversità che unisce, adottando come principio fondamentale lo stesso concetto espresso nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: “Tutti gli uomini nascono liberi e uguali in dignità e diritti, dotati di ragione e coscienza per agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.
Un principio che esprime la forza dell‘ugualglianza proprio nella stessa diversità, che sia di cultura, carattere, attitudini, etnia o religione, comunque espressione evidente della nostra uguaglianza, che trae alimento proprio dall’essere diversi.
Non tanto valori condivisi, ma convivenza di valori diversi, che permettano di cooperare nonostante le differenze: uguali proprio perché diversi.
Oggi anche i più celebri antropologi affermano che non è stata la dimensione del cervello o la capacità nell‘uso degli attrezzi a unificare le prime popolazioni comparse sulla Terra, ma l’avere imparato a cooperare per un comune obiettivo: il benessere condiviso. Il genere umano è uno solo, senza eccezioni o pregiudizi.
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