Talal Khrais - Nuovo successo dell’Eni sullo scacchiere mondiale dell’energia: la società italiana rafforza la sua presenza nella produzione di gas in Algeria. Il 19 luglio, giornata storica, ENI ha firmato con Sonatrach, Oxy e TotalEnergies un nuovo Production Sharing Contract per i blocchi 404 e 208 in Algeria. Questi blocchi, riferisce una nota, sono localizzati onshore, nel prolifico bacino del Berkine, nell’Algeria orientale, area in cui Eni è presente dagli Anni 80.
Il contratto, firmato ai sensi della nuova legge algerina sugli idrocarburi del 2019, consentirà ai partner di potenziare gli investimenti, aumentando le riserve di idrocarburi dei giacimenti e prolungandone la vita produttiva per ulteriori 25 anni. Inoltre, consentirà anche la futura valorizzazione di quantità significative di gas associato che potrebbero diventare disponibili per l’esportazione, contribuendo alla diversificazione delle forniture di gas all’Europa.
La National News Agency nella sua corrispondenza da Roma ha scritto “ENI firma un nuovo contratto in Algeria, che "consentirà di aumentare gli investimenti nel Paese. Per l'amministratore delegato di ENI Claudio Descalzi "con questo nuovo contratto saranno messi a disposizione per l'export e per il mercato domestico ulteriori volumi di gas. ENI è presente "in Algeria dal 1981. Con una produzione equity di 100mila barili di petrolio equivalente al giorno, ENI è la principale azienda internazionale del Paese".
L’autorevole agenzia libanese accreditata a Roma e presso la Santa Sede spiega:” Il piano di attività concordato include anche nuove tecnologie per migliorare il fattore di recupero delle riserve e ridurre le emissioni di CO2 attraverso progetti di efficienza energetica e decarbonizzazione. L'accordo evidenzia inoltre l'importanza della partnership strategica con SONATRACH, finalizzata a investimenti a lungo termine in Algeria per massimizzare il valore degli asset". Un investimento complessivo di 4 miliardi di dollari nel prolifico bacino algerino di Berkine, situato a est dell'hub di Hassi Messaoud, per una produzione nel tempo "extra" di 1 miliardo di barili equivalenti di petrolio e gas sommati insieme. E' quanto prevede il contratto firmato il 19 luglio ad Algeri dalle compagnie petrolifere ENI, Sonatrach, Occidental e TotalEnergies.
Secondo quanto riferisce la compagnia algerina Sonatrach in un comunicato stampa, il contratto di tipo Psc (production sharing contracts) è parte di un memorandum d'intesa concluso tra Sonatrach e i suoi partner il 31 gennaio 2021. Nella cornice contrattuale, riferisce l'azienda algerina, tutte le parti si sono impegnate a condurre lo sviluppo e lo sfruttamento di questo perimetro attraverso un programma di lavori che include: l'impiego di tecnologia di acquisizione e trattamento sismico 3D ad alta densita'; la perforazione di 100 pozzi petroliferi; la conversione di 46 pozzi, principalmente con processo Wag (processo ciclico di iniezione di acqua alternata seguita da gas); la realizzazione di masterplan e studi di ottimizzazione delle strutture; la realizzazione di soluzioni digitali per i giacimenti petroliferi; la realizzazione di due progetti pilota di tipo Eor (recupero avanzato del petrolio); la realizzazione di studi e progetti ambientali relativi alla bassa impronta di CO2. Sempre secondo Sonatrach, l'importo complessivo dell'investimento per l'attuazione di questo piano di sviluppo e sfruttamento e' stimato in circa 4 miliardi di dollari statunitensi e consentirà nel tempo un ulteriore recupero di oltre 1 miliardo di barili di idrocarburi equivalenti al petrolio nell'area interessata, aumentando il tasso di recupero medio delle risorse di idrocarburi del 55%.
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