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Algeria - La rivendicazione della sovranità


Lo storico francese Christophe Lafaye
Lo storico francese Christophe Lafaye


Maddalena Celano (Assadakah News) - L’Algeria rivendica la sua sovranità: è ora che la Francia apra tutti gli archivi sui crimini coloniali.


L’Algeria non chiede vendetta. Chiede verità, rispetto e giustizia. In questi giorni, la decisione del governo algerino di espellere dodici diplomatici francesi ha riacceso l’attenzione su un tema che da troppo tempo grava come un macigno sulle relazioni tra Parigi e Algeri: l’eredità tossica del colonialismo.

A rilanciare la questione è anche il documentario Algérie – Section armes spéciales, diretto da Claire Billet, con la collaborazione dello storico francese Christophe Lafaye. Il film denuncia l’uso sistematico di gas chimici proibiti da parte dell’esercito francese durante la guerra di liberazione nazionale (1954-1962), una pagina ancora censurata della storia europea.

"Serve una forte volontà politica per aprire gli archivi militari francesi", afferma Lafaye, che invita anche l’Algeria a raccogliere testimonianze orali per ricostruire i fatti sul campo.

Secondo quanto emerge, oltre al gas, anche il Napalm fu usato contro civili inermi, e l’eredità radioattiva delle esplosioni nucleari nel Sahara continua a danneggiare l’ambiente e la salute dei residenti. Ma molte di queste prove restano celate da una burocrazia che protegge il segreto di Stato.

Questi crimini non sono solo ricordi dolorosi: sono ferite aperte. L’Algeria ha il diritto di pretendere chiarezza, trasparenza, rispetto per la sua storia e il suo popolo. Rivendicare la sovranità, oggi, significa anche difendere la memoria storica dalle manipolazioni del potere.

Il tempo del silenzio è finito. La Francia, se vuole davvero voltare pagina, deve affrontare la propria ombra coloniale. Solo allora sarà possibile costruire un rapporto tra pari, fondato sulla verità e sulla dignità.

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