Assadakah Roma News - Nella sesta edizione del suo rapporto "Global Gas Outlook 2050" (GGO), Gas Exporting Countries (GECF) - l'organizzazione che raggruppa 11 paesi produttori di gas - prevede che la produzione totale di gas degli attuali membri del Forum aumenterà di oltre la metà, raggiungendo circa 2.600 miliardi di m3 entro il 2050 con un tasso di crescita annuo dell'1,4 % nel periodo di previsione, posizionando il GECF per mantenere la sua quota del mercato mondiale di produzione di gas al 47 % circa.
Secondo le previsioni del GECF, il commercio mondiale del gas dovrebbe aumentare del 45 % entro il 2050 e diventerà più "integrato e interdipendente" grazie all'espansione del GNL.La domanda mondiale di gas naturale dovrebbe aumentare del 46 %, passando da 3.840 miliardi di m3 nel 2020 a 5.625 miliardi di m3 nel 2050. Il rapporto sottolinea che il Medio Oriente contribuirà a soddisfare questa domanda fino al 32%. Per quanto riguarda la produzione di ga s offshore, dovrebbe crescere fortemente, secondo il rapporto, contribuendo a più di 1.000 miliardi di m3 all'anno entro il 2050.
Il ministro algerino dell'Industria, Ahmed Zeghdar, sta lavorando in coordinamento con il settore privato per aumentare la produzione di acciaio al fine di abbassare i prezzi. Lo ha fatto sapere ieri lo stesso Zeghdar da Chlef, a margine di una visita di lavoro e d'ispezione, rispondendo a una domanda della stampa sull'aumento dei prezzi dell'acciaio. Il ministro ha menzionato il progetto di partenariato Algeria-Qatar che ha descritto come "promettente", notando che la recente visita del presidente della Repubblica in Qatar "fa parte del processo di espansione di questa attività redditizia con una dimensione strategica così come la strutturazione del complesso siderurgico El-Hadjar che sta vivendo una dinamica in termini di capacità di produzione". In visita di lavoro a Chlef, il ministro dell'industria si è informato sull'attività della terza linea di produzione di cemento, prima di visitare alcune imprese industriali nei comuni di Oue d Sly e Sidi Okacha, poi la zona industriale di Boukadir. Ha anche visitato imprese industriali pubbliche e private.
Secondo quanto affermato da Mohamed Arkab, ministro algerino dell'energia e delle miniere, lo sfruttamento minerario, iniziato nel 2001 dall'impresa statale di sfruttamento delle miniere d'oro (Enor), ha consentito fino al 2021 la produzione di 6,8 tonnellate di oro per un valore stimato di 15 miliardi di dinari. Enor ha proseguito l'operazione di sfruttamento delle due miniere di Tirek e Amesmessa (Wilaya di Tamanrasset, sud dell'Algeria) attraverso l'estrazione superficiale dell'oro grezzo dopo la partenza della società australiana Global Mining of Algeria (GMA), all'epoca partner dell'azienda statale Sonatrach per lo sfruttamento della miniera di Amesmessa e che deteneva il 52% del capitale. Secondo Arkab, il gruppo industriale minerario algerino Manadjim El-Djazaïr (Manel) si prepara ad esaminare il mezzo più adatto per lo sfruttamento delle miniere in particolare dopo la scoperta dell'esistenza di un minerario d'oro ad oltre 500 metri di profondità. Arkab ha affermato che la riserva geologica nazionale di oro è stimata a 124 tonnellate e che il suo ministero ha elaborato una strategia per lo sfruttamento e la valorizzazione delle ricchezze di oro per porre fine allo sfruttamento illegale delle miniere di oro in diverse località del sud del Paese. Ha infine evocato che il decreto ministeriale del settembre 2020, che fissa il modello del capitolato relativo alle condizioni e modalità di sfruttamento minerario artigianale dell'oro, costituisce un meccanismo portatore di ricchezze e di lavoro. Tale operazione ha permesso di definire 222 zone di sfruttamento minerario e la creazione di oltre 1500 posti di lavoro presso microimprese che hanno estratto 10mila tonnellate contenenti oltre 110 kg di oro venduti a Enor.
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