Assadakah News – Le donne di Kabul sono scese per le strade, per protestare contro la negazione dei diritti fondamentali, ma i Talebani si sono dimostrati poco tolleranti, come loro abitudine, e hanno sparato numerosi colpi di arma da fuoco in aria, finché le manifestanti si sono disperse. Ma non è questo ciò che oggi affligge l’Afghanistan. Fra i molto disastri che funestano il Paese, è stata diffusa la notizia secondo cui circa 23 milioni di persone non riescono a nutrirsi, e in un contesto di disperazione donne e bambini stanno diventano la merce di scambio per il cibo. Famiglie costrette a vendere i propri figli e le proprie figlie. Secondo una ricerca dell’Unicef il fenomeno delle spose bambine è in netto aumento nonostante la legge vieti matrimoni per minori sotti i 15 anni.
A Qala-i-Naw si racconta di un padre che non vede le due figlie da un anno. Dopo averle vendute i loro rispettivi mariti le hanno prese e portate via. Ora lui non ha soldi per pagarsi i trasporti per andarle a trovare.
Il prezzo di una giovane va da 500 a 1000 dollari, dopo di che l’uomo che l’ha comprata può disporne come vuole. Vite disperate in un Paese allo stremo. Dietro a questi matrimoni concordati si nascondono trattative economiche. Bambine vendute a uomini maturi con conseguenze psicologiche devastanti.
L'Unione Europea ha promesso un miliardo di euro in aiuti umanitari e assistenza ai Paesi vicini che accolgono coloro che fuggono dai talebani. Se non si fa qualcosa adesso, si prospetta un disastro.
Il Programma Alimentare Mondiale sta distribuendo denaro alle famiglie afghane povere nel tentativo di contenere quella che le agenzie delle Nazioni Unite chiamano "la peggiore crisi umanitaria al mondo".
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