Alberto Negri/Francesca Novello - Saigon fu un dramma, la caduta di Kabul è avvenuta con i talebani che hanno conquistato senza combattere 25 città in 10 giorni. Questo dopo 20 anni di occupazione militare, migliaia di morti e miliardi di dollari buttati in un esercito nazionale che non esiste perché non c’è uno stato afghano. Come dal 2003 non c’è uno stato iracheno e dal 2011 uno libico. Vatti a fidare dell’Occidente e degli americani. Quanto all’Italia non esiste come entità sovrana, quindi inutile parlarne. Questo il lapidario commento di Alberto Negri circa la repentina vittoria dei Talebani a Kabul.
Francesca NEri affronta invece il dramma delle donne rimasta in Afghanistan, riportando testimonianze dirette.
"Preferirei che le mie figlie morissero piuttosto che cadere nelle mani dei talebani". Dodici donne afghane intrappolate a Herat raccontano la minaccia che l'avanzata dei talebani rappresenta per le loro vite e chiedono aiuto alla comunità internazionale.
Dimentica la geopolitica: il costo dell'uscita degli Stati Uniti dall'Afghanistan sarà pagato dalle donne: siamo un gruppo di donne che scrivono da Herat, città antichissima, fondata da Alessandro Magno e famosa per la bellezza dei suoi monumenti e dei suoi parchi, ma che per noi sarà la nostra prigione.
I talebani controllano tutta la nostra provincia , hanno chiuso il confine con l'Iran e non possiamo scappare via terra o aria, perché l'aeroporto è chiuso.
Tutte le città del nostro Paese sono assediate dai talebani , che controllano il resto del territorio. Molte persone vorrebbero fuggire dalle città, dalle sparatorie e dai bombardamenti, ma non possono farlo ed è per questo che vivono per strada o in tende di fortuna. Le scorte scarseggiano, sia per la popolazione che per l'esercito, anch'esso a corto di munizioni.
Nelle zone ormai definitivamente controllate dai talebani, sono state chiuse 176 scuole. Le ragazze sono state bandite dall'istruzione e molte di loro sposate con la forza dall'età di 15 anni. Si distribuiscono le donne come bottino di guerra, vengono violentate e frustate in pubblico se le sorprendono senza burqa. Nel frattempo, i bambini vengono reclutati con la forza come soldati. Questo sarà il destino che ci attende se la nostra città cade nelle loro mani. Pertanto, prima che le nostre voci svaniscano e i nostri volti scompaiano, vogliamo inviarvi questi messaggi, nascondendo i nostri veri nomi, per cercare di non scomparire definitivamente nell'oblio".
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