Assadakah News Agency - Gli Emirati Arabi Uniti hanno inaugurato nelle ultime ore un "centro inter-religioso", composto da una moschea, da una chiesa e dalla prima sinagoga del Paese arabo del Golfo che ha firmato poco più di due anni fa lo storico accordo di normalizzazione con Israele e che ha ospitato quasi quattro anni fa una visita di Papa Francesco.
Le autorità degli Emirati, ricco Paese musulmano con una popolazione in larga parte costituita da stranieri e intenzionato a mostrarsi come promotore di dialogo e moderazione, hanno inaugurato ad Abu Dhabi la 'Abrahamic Family House', la casa della famiglia abramitica all'interno della quale sorgono i luoghi di culto delle tre religioni monoteiste.
Sui media emiratini si afferma, citando il presidente del centro inter-religioso, Muhammad Khalifa Mubarak, che questo luogo vuole essere "una piattaforma per l'apprendimento e il dialogo, un modello di convivenza".
"I visitatori sono invitati a partecipare a funzioni religiose, visite guidate, celebrazioni e opportunità per esplorare la fede", ha aggiunto Mubarak. Nonostante l'elevato numero di stranieri residenti fedeli di religioni cristiana e induista, negli Emirati ci sono poche chiese e pochi templi indù. L'unica altra sinagoga presente in un Paese arabo del Golfo sorgeva fino a oggi in Bahrain, che ospita una piccola comunità ebraica. Su questo l'Associazione delle comunità ebraiche del Golfo ha salutato l'iniziativa degli Emirati: "c'è qualcosa di molto speciale nel costruire una sinagoga in un Paese musulmano", ha detto l'associazione citata dai media di Abu Dhabi.
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