Letizia Leonardi (Assadakah Roma News) - Lavori in corso, in questi giorni a Bruxelles, per Patto di pace tra Armenia e Azerbaijan. Il presidente azero Ilham Aliyev il 22 maggio ha incontrato il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il premier armeno Nikol Pashinyan. Durante questo storico e importante incontro Aliyev ha avuto parole di apprezzamento per Charles Michel per questo tentativo di mediazione per un accordo di pace tra Armenia e Azerbaijan che mirerebbe a normalizzare le relazioni tra i due Paesi, all'apertura di corridoi di trasporto e alla delimitazione e demarcazione dei confini.
Il Presidente Aliyev ha posto però delle condizioni che si basano sulle regole del diritto internazionale. Questa sorta di summit, sotto la supervisione dell'Unione Europea, segue il primo incontro tenutosi lo scorso 6 aprile. Il governo di Baku ha previsto un gruppo di lavoro per avviare i negoziati che porteranno all'accordo di pace, e una commissione per stabilire le tanto contestate frontiere.
Il Presidente dell'Azerbaijan ha anche chiesto di risolvere la questione delle mine nei territori che ora sono sotto il controllo azero; di avere conto di circa 4.000 persone scomparse durante i combattimenti della prima guerra del Karabakh dei primi anni '90 e sulla necessità che l'Armenia attui tutte le disposizioni della Dichiarazione del 10 novembre.
Dopo l'incontro trilaterale, con le richieste delle due parti, Charles Michel ha assicurato l'impegno dell'UE a sostenere questo processo di normalizzazione delle relazioni tra Armenia e Azerbaijan e che non si tirerà indietro di fronte agli sforzi necessari per portare avanti questa mediazione.
Nei prossimi giorni si terrà una prima riunione congiunta delle Commissioni per fissare il confine interstatale e i relativi collegamenti. Saranno concordati i principi che regoleranno il transito tra l'Azerbaijan occidentale e il Nakhichevan e tra le diverse parti dell'Armenia, attraverso l'Azerbaijan. Sarà sul tavolo anche la questione del trasporto internazionale attraverso le infrastrutture di comunicazione di entrambi i Paesi e le questioni più strettamente legate agli aspetti fiscali del trasferimento delle merci.
A guidare le Commissioni saranno i ministri degli Esteri degli Stati interessati. Il prossimo incontro è previsto entro i mesi di luglio - agosto. L'intenzione di un accordo di pace con l'Armenia, il presidente azero, lo ha ribadito anche a Baku nel corso di un incontro con il presidente lituano Gitanas Naueda.
Non si sono fatte comunque attendere le considerazioni da parte degli armeni del Nagorno Karabakh su questo vertice trilaterale di Bruxelles che hanno considerato stringata la dichiarazione pubblicata sul sito della Commissione.
A proposito della necessità di implementare i transiti “tra l’Azerbaijan occidentale e il Nakhichevan e tra le diverse parti dell’Armenia attraverso l’Azerbaijan”, che riguarderebbe il tratto della linea ferroviaria che attraversa il Syunik e di qualche valico stradale, ci si chiede quali sarebbero le parti dell’Armenia collegabili “attraverso” l’Azerbaijan. Si tratta di un riferimento all’Artsakh? Cosa si intende per Azerbaijan occidentale? Tutta la parte dello Stato che confina con l’Armenia o anche la regione del Nagorno Karabakh? In quest'ultimo caso per l'Arsakh sarebbe controproducente. Per quanto riguarda le questioni di confine: ci saranno solo due delegazioni, di Armenia e Azerbaijan, oppure è prevista anche la presenza di una parte terza, che potrebbe essere l’UE? Sarà necessario in futuro fare chiarezza anche sui parametri presi in considerazione per la determinazione della frontiera fra Armenia e Azerbaijan. Occorre tuttavia dire che, per la prima volta, il presidente azero ha fatto riferimento ai diritti e alla sicurezza della popolazione di etnia armena nel Karabakh anche se non si è fatto cenno al riconoscimento dell'indipendenza dell'autoproclamata repubblica d'Artsakh, indispensabile per far cessare la campagna di armenofobia di Stato attuata dal regime di Aliyev e che è tuttora in corso. Sul punto dello sviluppo socio-economico l’Unione Europea si accinge ad avere un ruolo da protagonista nella trattativa tra armeni e azeri. Nel prevertice tra Michel e Pashinyan si è anche parlato dei due miliardi e mezzo di investimenti dell’Unione Europea in Armenia, Risorse che daranno una buona boccata d'ossigeno a Yerevan, sperando che siano soldi spesi bene.
Intanto Il ministro degli affari esteri armeno Armen Grigoryan ha specificato che: "Non ci sono stati cambiamenti nelle posizioni della Repubblica di Armenia. Nessuna strada o percorso di trasporto nella logica di un corridoio può funzionare nel territorio dell'Armenia. Tutti gli accordi raggiunti a Bruxelles riguardano l'apertura di collegamenti regionali e si inseriscono nel quadro delle dichiarazioni pubbliche rese in precedenza dai rappresentanti dell'Armenia. I collegamenti regionali riguardano il controllo delle frontiere e delle dogane, i pedaggi stradali e l'organizzazione del transito internazionale. Si tratta di questioni importanti e il governo armeno si muoverà costantemente in questa direzione".
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